Un sistema di assunzioni fittizie nel settore agricolo ha portato alla denuncia di 54 persone, tra cui un imprenditore agricolo, con l’accusa di truffa ai danni dello Stato. La scoperta è avvenuta grazie a un’indagine congiunta dei Carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro di Lecce e del personale dell’area di vigilanza dell’INPS.
Le indagini hanno rivelato che, tra novembre 2018 e gennaio 2024, i lavoratori segnalati all’INPS risultavano assunti solo sulla carta, permettendo loro di beneficiare di diverse indennità previdenziali e assistenziali, tra cui Naspi, indennità di malattia, maternità e persino i sussidi legati al Covid-19.
L’azienda agricola coinvolta, infatti, non possedeva alcuna traccia di conti correnti o documenti che attestassero il reale pagamento delle retribuzioni. I lavoratori “assunti” non svolgevano alcuna attività, ma risultavano formalmente dipendenti con l’unico obiettivo di ottenere i benefici previsti dal sistema previdenziale.
La truffa, quantificata in 150.000 euro, ha causato un accumulo di contributi non versati pari a 85.000 euro. Se non fosse intervenuta l’attività investigativa, il danno potenziale per l’INPS avrebbe raggiunto circa 300.000 euro.
Tutti i soggetti coinvolti sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di truffa ai danni dello Stato. L’operazione si inserisce in una serie di controlli mirati a contrastare le frodi nel settore agricolo, spesso teatro di irregolarità legate alla gestione dei lavoratori.