Porto Cesareo – Migliaia di ricci sequestrati dai Carabinieri, due pescatori segnalati alla Procura della Repubblica

Controlli a tappeto sul litorale della costa ionica, vengono disposti periodicamente dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Lecce, finalizzati al contrasto delle violazioni in materia di pesca. Nonostante gli ormai noti divieti di prelevare e praticare la pesca dei ricci di mare, le attività illegali contro tale normativa non sembrano volersi fermare. In tale contesto, alle prime luci dell’alba di ieri, i Carabinieri della Stazione di Porto Cesareo, hanno  fatto  registrare  un  sequestro  operato  nei  confronti  di  due  pescatori  salentini  ritenuti presunti responsabili di pesca abusiva. I militari, infatti, nel corso di specifico servizio effettuato lungo la costa della località turistica cesarina, hanno notato delle luci provenire dai fondali nella zona “C” dell’Area Marina Protetta. Insospettiti,  hanno  atteso  la  risalita  di  due  pescatori  che,  muniti  di  specifica  attrezzatura subacquea, avrebbero appena prelevato ricci dal fondale. I militari hanno così ritenuto di approfondire i controlli nel corso dei quali è emerso che i soggetti, avrebbero prelevato, sino a quel momento, circa 8000 esemplari, nonostante il divieto imposto dalla  Regione  Puglia  con legge  6/2023.  La  normativa  è  volta  al  ripopolamento  della  specie evitando quindi il rischio di estinzione dovuto ai massici prelievi. A seguito della contestazione circa la pesca e la detenzione dei ricci di mare, in violazione appunto alla normativa evocata, i Carabinieri hanno segnalato alla Procura della Repubblica del capoluogo salentino i due giovani pugliesi. Il pescato invece è stato sequestrato e contestualmente rigettato in mare poiché tutti gli esemplari risultavano ancora vivi. Ciò è stato reso possibile anche grazie all’ausilio del personale dell’Area Marina Protetta a riprova della forte sinergia istituzionale ed all’attenzione riposta alla delicata tematica, molto sentita da tutte le istituzioni locali. Si evidenzia che, essendo il procedimento penale ancora nella fase preliminare le persone denunciate sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.