Il 9 giugno appare lontano ma è assai vicino ! ! !
Questa mattina, il nostro inviato speciale si è recato al Convento dei Cappuccini in udienza da Frate Augustino.
E’ stato ricevuto dal Frate nella sontuosa sala delle adunanze ed ha avuto un colloquio riservato, inerente all’imminente elezione in cui, oltre a rinnovare il Parlamento Europeo, i cittadini ritorneranno a votare per eleggere l’Assise Provinciale.
Ed è proprio il ritorno al suffragio universale per la Provincia che ha quasi assorbito il confronto tra i due interlocutori.
A parere di Frate Augustino, indipendentemente chi sarà il candidato presidente, il 9 giugno a Nardò ci sarà una bassa affluenza alle urne.
Bassa affluenza che, oltre a fattori di carattere generale, nel nostro specifico caso territoriale sarà dovuta ad un’inesistenza strutturale dei partiti locali e a delle criticità, per adesso nascoste, all’interno della mega coalizione di maggioranza.
A ciò si aggiunga che la discrezionalità amministrativa, della quale ne hanno beneficiato in tanti, ha seminato odio, rancore e vendetta nei tantissimi esclusi.
Con il voto ridato ai cittadini per il rinnovo del Consiglio Provinciale, l’oligarchia si sposta dal Consiglio Comunale ai partiti.
Il nostro Consiglio Comunale che, fino a ieri, con il misurino è arrivato ad eleggere 3 consiglieri provinciali su 16 seggi, oggi non potrà più determinare nulla.
La palla passa ai partiti.
Indipendentemente se sarà lista bloccata in ordine di posizione o voto libero su scala provinciale, il voto assume un carattere partitico ovvero senza partito o senza un grande protettore da Campi Salentina a Santa Maria di Leuca non puoi andare da nessuna parte a chiedere voti.
E qui sta il bello ! ! !
Parliamo del PARTITO DEMOCRATICO.
In questo caso, vale il vecchio detto “Aiutati che Dio ti aiuta”.
Ed in questi ultimi anni, i nostri locali esponenti di questo partito non hanno affatto invocato la divina clemenza.
E’ impensabile che il P.D. che, già sta alle pezze a livello generale, possa dare preferenza ad un esponente di una Città in cui non c’è più contropartita in termini di voti e di organizzazione.
Città in cui il partito è commissariato da 3 anni.
Un tunnel buio dal quale non si vede la luce.
Passiamo adesso a FRATELLI D’ITALIA.
Anche in questo partito, non vi è neretino che possa avere orizzonte.
Ciò non solo perché il partito è ancora oggi inesistente a Nardò ma anche perché a livello provinciale, prima che avvenisse il miracolo della Giorgia nazionale, ci sono stati tanti colonnelli rimasti reduci sul campo di battaglia dopo le innumerevoli sconfitte elettorali delle due principali anime del partito.
Parliamo del Principe di Maglie e del Lord leccese che, prima del miracolo giorgiano, avrebbero perso anche se si fossero presentati alla guida di un circolo di biliardo.
Oggi, sono in molti ad essere in lista d’attesa per occupare un ruolo di vantaggio.
LEGA NORD.
In questo movimento, tra consiglieri uscenti e un paio di masanielli locali i conti non tornano.
I conti non tornano non solo perché sono in sovrannumero ma per l’acclarata inaffidabilità del massimo referente provinciale del movimento, la cui volontà è sempre stata indecifrabile.
Così come, nel 2015, furono a dir poco inaspettate quelle 450 preferenze a Porto Cesareo, in favore del Lord leccese, che non consentirono a Nardò di avere un consigliere regionale.
FORZA ITALIA ed altri : non pervenuti.
Per concludere, in politica difficilmente quadrano i conti.
Un po’ di fortuna accompagna sempre ma c’è tanto veleno e doppio gioco in giro.
Attenzione ragazzi ! ! !
Il gioco è diventato pericoloso.
Ogni favore che avete fatto vale un solo voto.
Il 9 giugno appare lontano ma è assai vicino ! ! !