FRATE  AUGUSTINO  E’  SCHIFATO

Non c’è più limite nella nostra gloriosa Nardò.

E’ tutto giustificato da una parvenza di efficienza.

Ma quello che si è verificato l’altro giorno, in una struttura pubblica, nei confronti di un’innocente creatura, non può essere sottaciuto.

Un gesto ignobile che deve essere affrontato in Consiglio Comunale e sul quale devono essere fornite, da parte dei diretti interessati, esaurienti spiegazioni.

Un bambino non può essere “cacciato” da una struttura pubblica.

Cosa può sapere un bambino di feste private che si svolgono in un parco giochi destinato agli angioletti come lui ! ! !

Un bambino non è solo il figlio di chi lo ha generato e di colei che lo ha partorito.

E’ figlio di tutti noi che non possiamo far finta di nulla.

Dietro un bambino ci può essere un mondo inimmaginabile agli altri.

Un bambino va accarezzato e non cacciato ! ! !

Ma questa infelice circostanza è solo un effetto collaterale di un problema più complesso.

La nostra Nardò non è quella di una volta.

La nostra Nardò ha un animo popolare inasprito al limite del veleno.

Esattamente come la Gallipoli degli anni che furono allorquando fu festeggiata la prematura scomparsa di un noto medico ed esponente politico della Democrazia Cristiana, morto in un incidente stradale.

Ma molti non sanno che colui, che organizzò la cena dell’indicibile festeggiamento, “guarda caso” dopo qualche anno ebbe la stessa sorte.

Riflettete cari concittadini ! ! !

Chi semina vento, raccoglie poi la tempesta.