FIMMENE NOSCE, LA MUSICA, IL TEATRO E LA DANZA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

Lo spettacolo in programma questa sera 31 luglio alle ore 21 presso l’Eclettico Castello

Si chiama Fimmene nosce lo spettacolo in scena questa sera 31 luglio alle ore 21 presso l’Eclettico Castello di piazza Battisti, inserito in Emozioni d’Estate, il calendario di eventi e iniziative dell’estate neretina. Si tratta di una nuova produzione a cura del Centro Danza e Teatro di San Cesario di Lecce, con le coreografie di Emiliana Mariano e Mariella Rinaldi e la partecipazione della cantante e attrice Emanuela Gabrieli.
Uno spettacolo con performance musicali, teatrale e di danza sul tema degli stereotipi e della violenza di genere. Racconta, infatti, la storia di donne pugliesi che con coraggio hanno lottato e lasciato un segno indelebile sulla storia del territorio: Antonietta De Pace, Renata Fonte, Rina Durante e La Mara. Quattro donne vissute in epoche diverse, che si sono distinte per motivazioni altrettanto differenti, contraddistinguendosi per la fierezza, la fermezza degli ideali, la generosità.
Lo spettacolo è stato interamente finanziato dall’Ambito Territoriale Sociale n. 3 (di cui il Comune di Nardò è capofila), con il fondamentale contributo del centro antiviolenza SanFra, nell’ambito del ciclo di eventi culturali sulla valorizzazione delle differenze “Percorsi di Genere in Libertà”. Tra gli obiettivi, quello di rendere consapevoli i cittadini della narrazione (sbagliata) della violenza, basata sul concorso di colpa della vittima, quello di informare il territorio della presenza dei centri e degli sportelli antiviolenza e della tipologia dei servizi (gratuiti) offerti o quello di promuovere una cultura delle pari opportunità. In un contesto sociale in cui il fenomeno della violenza di genere continua a dilagare, purtroppo anche in Puglia.
“Tutti gli spettacoli, anzi tutte le manifestazioni che intendiamo culturali, – spiega la vicesindaca e assessore al Welfare Maria Grazia Sodero – veicolano un messaggio, danno un contributo su questo o quel tema. Ma “Fimmene nosce” va molto oltre la performance artistica costituendo una vera e propria lezione sulla violenza di genere, forse un monito, a tutti noi. Ci dice che non è utile il vecchio modello patriarcale, ma le sue alternative, che stereotipi e violenza si nascondono benissimo nella nostra quotidianità, ma anche che la violenza non è un tunnel senza ritorno. Lo fa sfruttando l’esperienza di vita di quattro donne che, per motivi diversi, sono state straordinarie, non comuni, quasi rivoluzionarie nel loro percorso”.