Dal 4 all’11 dicembre il chiostro dei Carmelitani ospita la mostra personale di Antonio Caracuta, il “pittore dei carcerati”. L’inaugurazione è in programma domenica 4 dicembre alle ore 17 alla presenza dell’artista, del vescovo della diocesi Nardò-Gallipoli mons. Fernando Filograna, del sindaco Pippi Mellone, del consigliere comunale Gianluca Fedele (che ha curato l’organizzazione della mostra). La mostra sarà visitabile ogni giorno dalle ore 17 alle 21.
Antonio Caracuta è nato a Carmiano 73 anni fa. Appassionato di arte e di pittura sin da bambino (ha iniziato utilizzando carboni sui muri come remoti graffiti o disegnando sulla carta da pesce), ha vissuto in una famiglia molto povera senza mai smettere di catturare pensieri, immagini, sogni e sentimenti, dando loro libertà ed espressione sulla tela. Un anelito verso l’arte che non ha perso nemmeno quando la sua casa era vessata dai debiti e quindi dai creditori, una fase dell’età giovanile che gli ha generato una rabbia perenne contro le oppressioni e in difesa dei più deboli, dei sofferenti, dei bisognosi che vorrebbero far fronte alle situazioni più difficili per riscattarsi. Uomo di grande fede e tenacia, perché ha saputo lottare tra le incomprensioni, i disagi di una vita sofferta e travagliata, è autore di numerosissime opere, per le quali ha ottenuto riconoscimenti sia in Italia che all’estero, guadagnandosi stima e fama internazionale. Ha esposto in carceri, caserme, scuole, chiese, ospedali, case di cura. “Lì – ha raccontato spesso – ho cercato coi miei colori di portare serenità nel cuore e nella mente di questa gente, di alleggerire la loro sofferenza e spero di esserci riuscito qualche volta. Soprattutto nelle prigioni, perché credo profondamente che si possano correggere e salvare adulti e ragazzi caduti nel gioco di una società a volte disattenta, che emargina anziché includere”. Per la sua recente fase stilistica è stato coniato il temine “intensismo”.
“Antonio Caracuta – spiega il consigliere Gianluca Fedele – è un artista poliedrico e innovatore, con un curriculum ormai di livello internazionale. Naturalmente siamo contenti di ospitare la sua mostra. Invito i nostri concittadini e i visitatori della città in questo periodo a scoprire le opere di quest’artista e anche a sentire lui, con la sua saggezza e il suo originale punto di vista sull’arte, sulla fede e sulla vita”.