RANDAGISMO, LOTTA E PREVENZIONE

Nota del  Componente la Commissione Randagismo Regione Puglia Referente Prov. LE-BR-TA Dott. Pierre Luigi TROVATELLO: Vorrei portare all’attenzione dei lettori e cittadini tutti, il fatto che, malgrado e nonostante tutto, circolari e note inviate ai Sindaci, e non solo, dal Prefetto di LECCE (in questo caso della Prov. di Lecce), poco, per non dire quasi nulla, si è fatto e si fa in osservanza delle Leggi in vigore ( vedi  L.Q. 281/1991 e L.R: Puglia 2/2020) in materia di randagismo canino e felino, nonché sulla prevenzione ,  fenomeno il randagismo, che vede i Sindaci come primi responsabili.

Ci terrei inoltre a ricordare che i 257 Comuni della Regione Puglia, spendono circa 30 ml di Euro l’anno, solo per il mantenimento in canili/rifugio di cani, senza poi contare tutto quanto altro, come spesa pubblica, ruota intorno al fenomeno del randagismo.

Vorrei ricordare che il randagismo rientra tra le materie della Sanità, in questo caso animale, e pertanto il denaro che viene speso per mantenere i cani nei canili, potrebbe, se solo si facessero piani di prevenzione seri, ridurre di molto, e potrebbe essere utilizzato per quelle che sono vere e proprie emergenze, in materia di sanità umana.

Al randagismo poi si legano altre problematiche, oltre alla spesa pubblica  già citata , vi sono aspetti di materia sanitaria, i quali sono altrettanto importanti i quali non andrebbero sottovalutati, ma per questo, si rimanda a soggetti competenti in materia di Sanità Animale, ( vedi Veterinari ASL) e certamente sarebbero bel lieti di poter informare i cittadini di quelle che potrebbero essere le problematiche ,appunto , a livello di malattie trasmissibili  etc.

Da marzo di quest’anno la Commissione Randagismo della Regione Puglia, presieduta dal Prof. Angelo QUARANTA, di cui ne sono componente in qualità di referente per le Prov. di LE-BR e TA , sta lavorando al fine di portare in Giunta Regionale,  delle proposte le quali , se prese in considerazione , potrebbero portare in tempi relativamente brevi, ad una drastica riduzione del fenomeno.

 Ovviamente serve “vigilare” sulla gestione dei canili, nonché sul modus operandi di Comuni e Associazioni di categoria, al fine che tutto quanto eventualmente programmato, rispetti le Leggi vigenti in materia.