Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani
“La nostra battaglia ha dato finalmente frutto: la Guardia Costiera di Otranto e Gallipoli, a seguito del nostro appello, ha intensificato i controlli sull’attività di pesca con il cianciolo. Dalle ispezioni effettuate a bordo della motonave da noi più volte segnalata – come comunica una nota diffusa oggi dalla Capitaneria di Porto – sono risultate “alcune difformità per le quali l’unità è stata diffidata dal lasciare l’ormeggio ed è stata disposta da parte della Capitaneria di porto di Gallipoli una visita da parte dell’ente tecnico accreditato, deputato alla verifica e alla certificazione che vengano conservate le caratteristiche tecniche dell’unità durante l’operatività della stessa”.
Il motopeschereccio è stato sanzionato due volte in questi giorni, perché i militari hanno accertato l’avvenuto spegnimento del sistema di localizzazione elettronico. Questa sistematica “sparizione dai radar” viene messa in atto quando l’imbarcazione staziona sulle zone di secca, a profondità inferiori ai 50 metri consentiti, per poter localizzare i banchi di pesce e trascinarli poi al largo con l’uso di sonar e luci, allo scopo di catturarli in una sola retata. Così il mare viene rastrellato, e i pescatori locali restano a reti vuote. Abbiamo caparbiamente battuto sul tasto dei controlli, invocando ispezioni più serrate e rigorose per fermare la mattanza nelle nostre acque, e i fatti ci danno ragione.
L’attività della Guardia Costiera ci dà ragione e ridona speranza ai nostri pescatori professionisti e amatroriali, che abbiamo sostenuto fin dal primo momento senza alcun tentennamento, e a tutti coloro che, come noi, amano il mare e vogliono difenderlo dalla pesca selvaggia.
Siamo fiduciosi nell’azione della Guardia Costiera, che ha annunciato controlli anche nei prossimi giorni, per accertare eventuali ed ulteriori responsabilità anche di carattere penale. Alla luce di questi sviluppi, chiedo che sia discussa e approvata in Consiglio regionale la mia mozione, che impegna la Giunta a definire delle zone cuscinetto in mare, in corrispondenza delle secche dove i pesci si radunano per riprodursi, da proibire allo stazionamento delle navi da pesca che, spegnendo il gps, individuano e portano via interi banchi da irretire. È questa la via giusta per assicurare il rispetto delle regole e la salvaguardia delle risorse del nostro mare e dell’economia locale”.