DISCOVERY PORTOSELVAGGIO – AL NAUNA FESTIVAL LA MUSICA DELLE SALE DA BARBA

Quarto e ultimo appuntamento domani, venerdì 26 agosto, con il Nauna Festival – Un palcoscenico a cielo aperto, uno degli eventi più attesi di Discovery Portoselvaggio, il programma di iniziative e servizi di valorizzazione ambientale e culturale nell’area del parco che l’amministrazione comunale ha messo a punto per la stagione estiva. A Torre Squillace, alle ore 18:30, è in programma l’esibizione di Antonio Calsolaro (mandolino), Fabio Moschettini (chitarra classica), Giuseppe Semeraro (narrazione), che presentano l’album “I Calsolaro. Barba, capelli e ballabili”. Sarà ospite Dario Muci.

Si tratta del terzo viaggio del musicista e ricercatore pugliese Dario Muci, in collaborazione con il mandolinista Antonio Calsolaro e il chitarrista Massimiliano De Marco a caccia delle tracce di una tradizione del Sud ancora poco conosciuta, “La Barberia”, la musica delle sale da barba. Questa pubblicazione, che contiene 15 brani “strumentali”, si struttura in un cofanetto contenente un cd audio e un libretto dedicati alla famiglia Calsolaro. “La Barberia” è un genere musicale popolare che trae le sue origini probabilmente dalla dominazione spagnola. Fino alla metà degli anni ’50 molti barbieri erano anche maestri di musica (principalmente strumenti a corda, per lo più mandolini, chitarre, violini) e nei ritagli della giornata lavorativa istruivano e al tempo stesso tramandavano le ballate (i ballabili) per le feste o le serenate che si eseguivano ogni notte.

Le storie sono scritte dallo scrittore e attore Giuseppe Semeraro e presentate in maniera performativa durante i concerti live permettendo al pubblico di conoscere questa meravigliosa storia in tutti i suoi aspetti sia musicali che teatrali. I racconti inseriti nel  libretto, che accompagna il disco, raccontano di una meravigliosa stagione che il sedicenne Domenico Modugno trascorse ad Alessano diventando assiduo frequentatore della Barberia, di una lettera del 1956 in cui don Tonino Bello racconta di Vincenzo Calsolaro e della sua talentuosa figlia, e di come poi quella ragazzina, Ermelinda Calsolaro, grazie agli insegnamenti di suo padre divenne allieva del maestro Segovia e una stimatissima insegnante di chitarra al conservatorio di Bari.

Il festival, con la direzione artistica di Dario Muci ed Enza Pagliara e il sostegno dell’assessorato al Parco e dell’assessorato alla Cultura del Comune di Nardò, ha presentato quattro eventi nel Parco Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano: incontri, spettacoli, concerti e passeggiate per tornare a ritrovarsi dal vivo, per lo più all’aria aperta, nella pineta, sui prati, tra le torri e il mare di Nardò, all’ora del tramonto. Gli eventi si sono svolti in acustico, immersi nella natura, in un ambiente puro, senza alcuna fonte artificiale di luce e di suono, dove la musica si è arricchita esclusivamente delle sonorità della natura, dove l’esperienza dell’ascolto ha coinvolto lo spettatore in modo immersivo e lo ha riconnesso al paesaggio. Ciascun evento ha previsto un raduno dei partecipanti circa un’ora prima dell’inizio dello spettacolo per una camminata a cura del Museo della Preistoria di Nardò. La direttrice, Filomena Ranaldo, ha illustrato gli aspetti naturalistici, archeologici e culturali, nonché lo studio di uno dei passaggi più importanti della preistoria europea, quello della transizione da Homo neanderthalensis a Homo sapiens. La partecipazione è gratuita. Anche in questa occasione sono consigliati scarpe comode, bottiglietta d’acqua, spray antizanzara e cuscino o asciugamani per sedersi.

Per il quarto appuntamento, domani, il raduno è programmato alle ore 17 al nuovo parcheggio di Torre Squillace (coordinate 40°14’13.6″N 17°54’51.5″E), l’inizio del percorso alle 17:15, il concerto alle 18:30.

Il Nauna Festival è stato organizzato da Nauna Cantieri Musicali (“Nauna” da Empurium Nauna, antico nome di Santa Maria al Bagno), una etichetta discografica indipendente nata con il fine di pubblicare sia documenti etnomusicali sia opere di riproposta più complesse che coniugano la meticolosa cura dei repertori con un progetto artistico originale. Si occupa di preservare e valorizzare le tradizioni popolari e la cultura orale del territorio attraverso la documentazione delle fonti e la rielaborazione delle stesse.