DUE DESTINI INCROCIATI

Non è più azzardato, oggi, sostenere che quel 9 maggio 1978 in Italia si tentò di deviare il corso della democrazia, da un lato, per mano del terrorismo e del suo sistema di collusione nazionale e internazionale e, dall’altro, per mano di cosa nostra e del suo altrettanto pervasivo sistema collusivo sempre a livello locale e internazionale.
Aldo Moro e Peppino Impastato sono due storie diverse e per molti versi lontane, ma possiamo senz’altro considerarle faccia della stessa medaglia per la tensione morale, l’idea di pieno compimento della democrazia e la visione che scaturiva dal loro agire, al servizio del futuro del nostro Paese e per la funzione che esso doveva assumere in Europa e nel Mediterraneo.
Non è stato facile preservare e tenere alta la limpidezza della loro memoria, oggetto di continui tentativi di mascariamento finalizzati a depotenziare e svilire il significato del loro pensiero, cercando di farli apparire per quelli che non erano.
Ed è nostro dovere tenere viva e coltivare la loro memoria, affinché il loro sacrificio non sia stato vano, affinché il nostro Paese continui lungo il cammino della ricerca della democrazia matura e della piena libertà.

di Maria Chiara Calabrese