Via alla prima edizione de Le vie in fiore, concorso di bellezza per vetrine, corti, giardini, balconi, stradine e terrazze. L’obiettivo è promuovere nella comunità neretina l’attenzione e la cura per la città e l’ambiente, stimolando la creatività e il gusto attraverso l’utilizzo dei fiori e delle piante.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti (in forma singola o associata). Le aree interessate sono il centro storico e le “vie dello shopping”. Aziende specializzate, coreografi, vivaisti e wedding planners possono adottare i monumenti e arredarne le facciate con i fiori (ad esempio, il balcone del castello, Palazzo di Città in piazza Salandra, il Teatro Comunale, il sedile, il tempietto dell’Osanna). Sono previste quattro categorie: corti e giardini fronte strada, balconi, stradine, piazzette, terrazzi, affacci, ingressi; stradine e piazzette del centro storico; vetrine fiorite; palazzi pubblici (a cura di imprese specializzate). Saranno valutate l’abilità nell’inserire armoniosamente i fiori nel contesto urbano, l’originalità nella scelta dei colori e nel loro accostamento, la scelta di essenze vegetali e di materiali decorativi.
Le iscrizioni al concorso sono possibili sino al 23 aprile. Dal 24 aprile i partecipanti possono allestire le decorazioni ed entro il 18 maggio la giuria effettuerà le valutazioni e assegnerà il punteggio per la classifica finale. Ai vincitori verrà assegnata una targa. Al link https://www.comune.nardo.le.it/it/news/le-vie-in-fiore sono disponibili tutte le informazioni utili, il testo del disciplinare e il modulo di partecipazione.
“Fiori e piante – dice l’assessora alla Cultura e al Marketing territoriale Giulia Puglia – hanno una capacità eccezionale di far lievitare la bellezza delle cose, in questo caso balconi, giardini, terrazze, stradine e monumenti. Molte città, da tempo, associano le decorazioni floreali al fascino storico, architettonico e identitario dei luoghi, accrescendo il decoro e attraendo visitatori. Peraltro, senza grossi sforzi, ma solo usando creatività e gusto. La primavera, poi, è il momento migliore per sfruttare al massimo questi piccoli spettacoli della natura. Spero in un coinvolgimento quanto più largo possibile di singoli e associazioni. Più saremo, più grande sarà l’effetto finale di una città in fiore”.