La giunta guidata dal sindaco Pippi Mellone ha approvato il progetto esecutivo relativo alla demolizione del vecchio complesso dell’ex Antoniano di via Generale Cantore e alla realizzazione al suo posto di una residenza sanitaria per soggetti disabili. Un intervento da 3 milioni 565 mila euro, interamente finanziato dalla misura di rigenerazione urbana relativa allo Sviluppo Urbano Sostenibile (Patto per la Puglia – FSC 2014-2020) della Regione Puglia. Il progetto è stato redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti composto dagli architetti Antonio Vetrugno (capogruppo), Sergio Rollo e Lorenzo D’Elia, dagli ingegneri Gregorio Raho, Gianluca Vergari e Francesca Longo, dalla dottoressa Antonietta Martignano e dalla geologa Alessandra Miglietta.
In particolare, il nuovo immobile ospiterà un centro socio-ricreativo per anziani al piano terra e una residenza sanitaria assistenziale per soggetti disabili al primo piano. In funzione di centro socio-ricreativo sorgeranno soggiorno/sala tv, sala lettura, laboratorio per attività creative, oltre ai servizi. Sempre al piano terra, ma in funzione della Rsa, sorgeranno un locale di prima accoglienza, uffici per il personale amministrativo, sala colloquio a disposizione dell’equipe medica e dei parenti degli ospiti, laboratorio per attività manuali, sala per attività di relazione, sala da pranzo, area di servizio. Al piano terra è prevista anche la realizzazione di una caffetteria, nonché la riqualificazione della sala un tempo destinata a cinema e teatro, che diventerà uno spazio polifunzionale per laboratori di cultura, esposizioni, conferenze. Al primo piano ci saranno area abitativa, ambienti per l’attività sanitaria e per la socializzazione, sala pranzo, locali di servizio e per il personale, cappella. La superficie utile al piano terra è di 1017 metri quadri, oltre a 391 metri quadri della sala polifunzionale, mentre al primo piano la superficie utile è di 1161 metri quadri.
“È un’opera importantissima – dice il sindaco Pippi Mellone – interamente finanziata dalla Regione Puglia con oltre tre milioni e mezzo di euro. L’ex Antoniano sarà demolito e al suo posto nascerà una Rsa con 18 posti letto per persone disabili non autosufficienti, già accreditata dalla Regione. Fondamentale la collaborazione della Curia e di Sua Eccellenza mons. Fernando Filograna. L’intervento sull’ex Antoniano servirà a dare decoro e un impulso alla rigenerazione di quest’area della città”.
“Sul territorio non è adeguata la risposta data alla domanda di strutture a carattere assistenziale, nello specifico adeguate ad ospitare soggetti disabili non autosufficienti – rimarca la vicesindaca e assessora al Welfare Maria Grazia Sodero – e questo è un contributo significativo in questa direzione. Per cui questo centro avrà una funzione cruciale anche nell’ottica dei servizi d’Ambito. La città evidentemente continua a crescere”.
“Al recupero di un edificio dismesso e inutilizzabile – aggiunge l’assessore all’Urbanistica Andrea Giuranna – associamo una valenza di tipo sociale, considerata la funzione che avrà l’immobile che sorgerà al posto dell’Antoniano. Oggi questa è una ferita nel cuore della città e l’obiettivo è rigenerare quest’area, dare al contesto urbano un profilo nuovo e molto utile”.
Gli oltre 3 milioni e mezzo di euro sono parte di un finanziamento di 6 milioni di euro per la strategia d’area condivisa con Leverano e Porto Cesareo. Il Comune di Nardò, com’è noto, ha inserito l’immobile nella proposta a seguito di una intesa con la Diocesi di Nardò Gallipoli, proprietaria dello stesso, che nel 2018 ha ceduto per venticinque anni – al prezzo simbolico di 1 euro – il diritto di superficie dell’area su cui sorge il complesso (che occupa un lotto compreso tra le vie Pitagora, Leonardo Da Vinci e Generale Cantore). L’esigenza e l’opportunità del recupero dell’immobile per fini sociali è emersa anche dai contributi dei cittadini e dei portatori di interessi istituzionali in occasione delle iniziative di partecipazione che il Comune di Nardò ha organizzato nell’ambito della strategia di rigenerazione urbana. L’immobile sarò uno snodo importante per la riqualificazione di tutto il quartiere.
Ma qual è la storia dell’ex Antoniano? Nel dopoguerra, mons. Gregorio Gaballo pensò di realizzare con le donazioni dei fedeli un’opera per l’assistenza dei meno abbienti e l’educazione dei giovani, intitolata a S. Antonio. La costruzione venne avviata nel 1948 e continuò per tutto il decennio successivo anche per l’esiguità dei fondi a disposizione. Nel 1957 si iniziò a costruire uno spazio da 500 posti da destinare a teatro e sala cinematografica. Nel 1963, a lavori non ancora ultimati, fu deciso di utilizzare questo immobile per trasferirvi provvisoriamente i reparti dell’ospedale ospitati nell’ex convento di S. Antonio, già in precarie condizioni statiche. L’urgenza portò all’esecuzione di lavori di adattamento e finitura in economia, eseguiti con maestranze locali, sotto la direzione dei tecnici comunali. A seguito dell’inaugurazione della nuova sede dell’ospedale civile di via XXV Luglio nel 1968, i reparti dell’Opera Antoniana furono trasferiti e l’immobile fu destinato ad ospitare diversi istituti di istruzione superiori sino ai primi anni 2000. La sala ha ospitato abbastanza regolarmente spettacoli teatrali e cinematografici sino ai primi anni ’80, successivamente è stata utilizzata come auditorium annesso all’oratorio della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù sino alla metà degli anni ’90, quando è stata definitivamente chiusa.