Nel tardo pomeriggio di sabato 26 febbraio u.s., gli agenti di Polizia di Stato in servizio di controllo del territorio per la prevenzione e repressione dei reati in genere, sono intervenuti in località San Cataldo per un’accesa lite in famiglia.
Sul posto, ad attendere la volante, davanti al portone d’ingresso della villetta, c’era una donna impaurita e in lacrime che riferiva agli agenti delle continue aggressioni subite da tutta la famiglia ad opera del fratello F.A., leccese di anni 47, che poco prima aveva minacciato di morte tutto il nucleo familiare. All’interno dell’abitazione c’erano anche sorella e padre della donna che confermavano quanto da lei riportato.
Il 47enne, scarcerato l’anno prima, era stato ospitato dal padre nella villetta bifamiliare insieme alle altre due figlie, forte della convinzione che tale atto avrebbe favorito il suo rinsavimento, invece, in tutto questo periodo si era spesso reso protagonista di aggressioni nei confronti dei suoi parenti. L’uomo pretendeva continuamente del denaro per soddisfare le sue esigenze personali; inveiva regolarmente contro i suoi familiari, a volte anche spintonandoli e spaventandoli e minacciandoli di morte. Spesso le sorelle, ormai terrorizzate e per non irritarlo oltre, si preoccupavano anche del vitto, del cambio delle lenzuola e della cura della casa, ma in cambio ricevevano sempre e solo aggressioni.
Nella giornata precedente, esasperato da tale situazione, il padre aveva chiesto garbatamente al figlio di trovarsi un’altra sistemazione ed a quel punto F.A., in preda all’ira, inveiva nei suoi confronti e afferrata una sedia cercava di colpirlo non riuscendovi perché bloccato dalle sorelle e fatto andar via da casa.
Mentre venivano acquisiti tutti questi elementi dagli agenti, l’accusato faceva irruzione in casa e rivolgendosi minacciosamente al padre pretendeva 1000 euro per andar via. Di fronte a tale atteggiamento irrispettoso nei confronti del padre, peraltro affetto da patologia invalidanti, reagiva la minore delle due sorelle che gli urlava di andar via perché esausta delle sue angherie e prepotenze. Solo l’intervento degli agenti ha impedito all’uomo di lanciarle un posacenere in vetro afferrato poco prima da un tavolino.
Alla luce di tutti gli elementi acquisiti, gli agenti traevano in arresto il 47enne e, come disposto dal P.M., veniva condotto presso la Casa Circondariale “Borgo San Nicola”.