Merita un breve commento la discesa in campo del leghista Carlo Campeggio con la coalizione di centrosinistra guidata dal sindaco del Partito Democratico Flavio Filoni, annunciata pochi giorni fa con un post apparso sulla pagina Facebook dello stesso Campeggio.
Ci si rende immediatamente conto della scarsa (o inesistente?) coerenza e ancor di più del malcelato spirito di rivalsa nei confronti della coordinamento di forze politiche civiche che si contrappone a Filoni e che, oltre un anno fa, lo aveva accolto alle proprie riunioni programmatiche, nell’ambito delle quali si discuteva anche su una rosa di nomi tra i quali scegliere la figura del candidato sindaco.
Probabilmente Campeggio dei programmi proposti nelle riunioni ha capito ben poco, ma quello che ha ampiamente colto è che il candidato sindaco, per tante circostanze valutate dalla coalizione, non poteva essere lui. Ciò che non riferisce nel post pubblicato è infatti che la sua disponibilità ad essere il candidato della costituente coalizione è stata rigettata unanimemente e supportata solo dai suoi più stretti parenti (sic!). Che fare a questo punto, se non andare ad accasarsi altrove?
In ogni caso stupisce che Campeggio, dopo aver urlato in ogni dove che l’amministrazione Filoni non aveva fatto nulla per Galatone, adesso ne condivida il percorso statico degli ultimi cinque anni; un percorso che fra gli altri disastri ha visto svenduto il cimitero ed altri beni comunali, nonché condannato all’immobilismo l’intero paese.
Forse l’istinto di una crocerossina l’ha indotto a rimpiazzare alcuni pezzi che man mano va perdendo questa amministrazione, con il plauso, o meglio il pugno alzato, di un’ampia schiera di personaggi di piena sinistra “dura e pura” che fino a ieri si scandalizzavano per la nomina ad assessore di Rocco Palese nella Giunta targata Emiliano. O, forse, con il Pnrr alle porte, verranno fuori i denari per acquistare una poltrona in più.
Galatone Attiva