Oggi, 10 febbraio, si commemora come ogni anno dal 2004 il Giorno del Ricordo, data in cui si ricordano le vittime delle foibe, ovvero le uccisioni di massa perpretate dai partigiani jugoslavi contro la popolazione italiana in Istria, in Dalmazia ed nella Venezia Giulia a partire dal 1943 per protrarsi fino al 1945 quando, soprattutto nella primavera di quell’anno, gli eventi si intensificarono. Gli “infobati” venivano gettati in profonde gole presenti soprattutto nella regione carsica, avvolte ancora vivi. I numeri ci parlano di oltre 3 mila italiani uccisi dalla ferocia dei partigiani titini. L’occupazione comunista jugoslava portò, oltre alla strage delle foibe, all’esodo forzato di migliaia e migliaia di uomini e donne di nazionalità e lingua italiana dalle stesse regioni in cui avvennero gli eccidi jugoslavi. I numeri parlano di 250 o 350 mila italiani costretti a scappare dalle loro terre tra il 1945 e il 1960. Credo che sia importantissimo ricordare questi due tragici eventi che hanno colpito concittadini italiani. Eventi che, ricordiamo, sono stati per decenni dimenticati o, ancora peggio, nascosti come polvere sotto il tappeto per mere ragioni politiche. È fondamentale testimoriare questo piccolo ma tragico pezzo di storia italiana e bisogna trasmettere il ricordo alle nuove generazioni. Non dimentichiamo Mai, affinchè tutto questo non possa mai più riaccadere nè nel nostro continente nè in nessuna altre parte del mondo.
Lelè Manieri – Consigliere Comunale Città di Nardò