INPS RINUNCIA ALLA CAUSA IN RITARDO: DEVE PAGARE LE SPESE LEGALI

Pur ammettendo l’errore nel corso del processo l’ente è stata comunque condannata a pagare le spese processuali per il colpevole ritardo.

La rinuncia dell’Inps alle proprie pretese durante il processo non esclude la sua condanna al pagamento delle spese legali perché ha costretto il cittadino a fare causa.

Ciò è quanto sancito dalla sentenza n.2584/21 del Tribunale di Lecce, sezione lavoro, riguardante il caso di un imprenditore salentino – difeso dall’Avv. Matteo Sances – ingiustamente colpito da migliaia di euro di richieste di contributi illegittimi da parte dell’Inps.

I giudici leccesi hanno precisato che nonostante il riconoscimento dell’errore da parte dell’ente “Le spese di lite devono essere poste a carico dell’Inps secondo soccombenza virtuale, in quanto il riconoscimento delle ragioni di parte ricorrente è avvenuto dopo la notifica del ricorso”.

Sul punto interviene il Presidente di Camera Civile Salentina e Coordinatore Regionale delle Camere Civili di Puglia, l’Avv. Salvatore Donadei, il quale fa presente che “La mancanza di un dialogo sereno tra cittadini ed enti pubblici non è più ammissibile. Da tempo chiediamo alle istituzioni e agli enti maggior dialogo con cittadini e imprese per evitare situazioni del genere. La finalità è quella di creare, sempre con spirito costruttivo, maggiore collaborazione al fine di limitare contenziosi come questo che finiscono inevitabilmente per intasare la macchina della giustizia e procurare gravi danni alle casse dello Stato. Nelle settimane scorse Camera Civile Salentina ha presentato varie petizioni parlamentari sul tema, al fine di sensibilizzare le istituzioni a cercare un dialogo con i contribuenti e mi fa piacere segnalare che proprio in questi giorni siamo stati contattati dalla Presidenza della Repubblica”.