ZENOBINI SU CAVE MARRA. ‘FILONI E BOVE HANNO SCELTO DI NON INFORMARE. SI CONVOCHI UN CONSIGLIO STRAORDINARIO’

Ambiente, tema principe della discordia: in una lettera aperta rivolta al sindaco Flavio Filoni e all’assessore al ramo Roberto Bove è il “cittadino” Sebastiano Zenobini a puntare i fari su alcuni temi chiave per la salute del territorio. Il docente galatonese, cinque anni fa in campo come candidato sindaco e storico attivista prima con Sinistra Ecologia e Libertà e poi con l’associazione Galatone Bene Comune, si rivolge agli amministratori in qualità di personaggio – almeno per ora – non coinvolto nella competizione elettorale alle porte.

Tema scatenante della “scudisciata” di Zenobini è la querelle sull’ampliamento dell’impianto Cave Marra, a proposito della quale sottolinea che “il modo in cui sta affrontando la questione legata al progetto presentato da un privato per raddoppiare il conferimento della Forsu (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani), da 10.400 a 20.800 tonnellate annue, presso l’impianto sulla strada provinciale Galatone-Galatina, mi preoccupa non poco, né il suo comunicato (del sindaco, ndr) mi rasserena”.

La vicenda riguarda quanto evidenziato dai residenti della contrada Spina-Morrone, che nelle settimane scorse hanno puntato l’attenzione sulla richiesta di ampliamento di Cave Marra, ricevendo anche la replica del Primo Cittadino: “Lei, in quanto allora consigliere provinciale – scrive il docente – sapeva di quel progetto di ampliamento, ma ha deciso di non informare i cittadini. Perché? Solo dopo che alcuni cittadini hanno diffuso la notizia, ha diramato un comunicato per rassicurarci sulla vicenda”. Alla questione Zenobini affianca altri temi-chiave legati ai rifiuti, tirando in ballo le richieste non evase sulla mancata apertura dell’ecocentro intercomunale, sull’ammontare dei ricavi derivanti dalla plastica differenziata nel periodo da marzo a settembre 2019 e da quelli di vetro e metallo dal 2019 al 2021, sulla revisione della distribuzione dei sacchetti per l’umido e sulla “inadeguata raccolta dei rifiuti urbani pericolosi, in difformità dei capitolati di appalto e degli obblighi di vigilanza in capo al Comune”.

Zenobini pone l’accento sul “meno 5,3% sulla differenziata, il peggiore risultato fra tutti i comuni dell’Aro 6”, e su Cave Marra ricorda che “il parere del Comune non è vincolante. In altri tempi – commenta sferzante l’attivista – si sarebbe scesi in piazza, si sarebbe chiesta la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, l’istituzione di una commissione apposita. Lei ha scelto scientemente – è l’accusa rivolta al sindaco, chiedendo la convocazione di un Consiglio ad hoc – sulla variante sostanziale dell’impianto, come su altri aspetti legati ai rifiuti, di non informare i cittadini e di non dare risposte. Linea condivisa anche dall’assessore Bove”.