GALATONE: SAN SEBASTIANO, CAUSA PANDEMIA SOLO RITI RELIGIOSI: IL CULTO CHE LA CITTÀ FA FATICA A RILANCIARE

Il 20 gennaio la città di Galatone è in festa per il patrono san Sebastiano: anche quest’anno celebrazioni segnate dalla pandemia, con soltanto i riti religiosi in programma nella giornata di oggi e di domani. Quattro le messe fissate per il 20 gennaio (nella Matrice intitolata a Maria Ss. Assunta, alle 7:30, alle 9 alle 17 e alle 18:30 con la celebrazione del parroco don Agostino Lezzi) mentre sarà tenuta dal vescovo di Nardò-Gallipoli Fernando Filograna la concelebrazione fissata per stasera alle 18:30. Nei giorni scorsi erano stati i sacerdoti e i frati in servizio a Galatone a presiedere il settenario che anticipa il giorno di festa.

Niente festeggiamenti civili, dunque, per il secondo anno consecutivo: la festa in onore del Patrono (cui è intitolata insieme a san Rocco la chiesa cinquecentesca di piazza Costadura) da sempre “soffre” la poca ricchezza delle cerimonie in suo onore. Il culto per il santo (invocato contro la peste, motivo per cui la città negli ultimi due anni segnati dal coronavirus lo ha invocato per fermare la pandemia) è stato come negli altri comuni “soppiantato” da quello più popolarmente sentito per il Santissimo Crocifisso. Alcuni decenni fa la ricorrenza fu anche spostata nel mese di luglio, per tentare un rinvigorimento della festa. La statua del “santo delle frecce” campeggia sull’unico arco d’ingresso del centro storico ancora in piedi, la “porta di San Sebastiano”, e guarda all’omonima piazza: tanti sono gli eventi prodigiosi, legati alle malattie e ai terremoti, che la cultura popolare vuole associati al santo.