DOMANI ALL’OPEN SPACE CON ANTIGONE PUGLIA UN PUNTO SULLA SITUAZIONE CARCERARIA ALLE PRESE CON LA PANDEMIA

LECCE – Giovedì 16 dicembre alle ore 17, nella Sala Open Space in Piazza Sant’Oronzo a Lecce, la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale e Antigone Puglia faranno il punto sulla vita in carcere a due anni della pandemia in un incontro sul tema “Il carcere durante la pandemia”. 

La pandemia ha esasperato i gravi problemi già presenti in quasi tutti gli istituti penitenziari. Ha acuito difficoltà endemiche, evidenziando la grande contraddizione tra il dovere di essere rivolto verso la risocializzazione e il recupero e una realtà costituita in gran parte da custodia e disciplina.

Mentre la vita negli istituti carcerari prova a ripartire, non senza difficoltà, il carcere e i detenuti sembrano ancora oggi un mondo dimenticato.

Siamo in un momento delicato, in cui le decisioni del Governo centrale possono dare una svolta e migliorare la qualità della vita negli istituti carcerari italiani; è importante perciò accendere i riflettori sulle difficoltà che ancora affliggono il mondo degli istituti carcerari per far sì che la pandemia non rimanga un’esperienza bruttissima ma passeggera ma diventi un’occasione per ripensare a nuove prospettive di applicazione della pena detentiva, per re-inventarsi politiche orientate alla rieducazione del condannato e alla tutela della dignità della persona.

È importante perciò riflettere sul futuro del sistema penitenziario che non può e non deve tornare a essere quello del passato. D’altro canto, proprio la pandemia ha messo in luce, più di quanto non fosse già a conoscenza degli operatori, la vulnerabilità sociale di buona parte delle detenute e dei detenuti, ospitati in carcere per minime condotte devianti e prive di riferimenti esterni per alternative al carcere; ci ha mostrato l’utilità e l’importanza di sfruttare la tecnologia, che fino a quel momento era stata rifiutata in quanto considerata veicolo di insicurezza; ha messo in evidenza la questione dell’istruzione e dell’informazione, ha amplificato le difficoltà legate alla gestione della salute in carcere, un problema già gravemente presente nella vita di molti detenuti e detenute.

Durante l’incontro si proverà dunque a discutere di tutto questo ma anche a guardare oltre e provare a ragionare su cosa la pandemia abbia insegnato al sistema penitenziario: raccontare e riflettere su un mondo trasformato, dando un piccolo ma ci auguriamo efficace contributo alla comprensione dei problemi e alla costruzioni dei percorsi per venirne fuori.

Dopo il saluti del sindaco di Lecce Carlo Salvemini e della direttrice reggente del carcere di Borgo San Nicola Valentina Meo Evoli, l’incontro introdotto e moderato da Maria Pia Scarciglia, avvocato e presidente di Antigone Puglia, proseguirà con gli interventi della garante Maria Mancarella, di Alessandro Stomeo, avvocato di Antigone Puglia, di Ines Casciaro, magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Lecce, Alessandra Moscatello, responsabile area sanitaria del carcare di Lecce e Marta Vignola, delegata Unisalento per il Polo universitario penitenziario.