Il Consiglio Comunale di ieri ha approvato la delibera che darà l’avvio alla procedura amministrativa di ampliamento dell’area marina protetta di Porto Cesareo al mare di Portoselvaggio e Palude del Capitano. Un atto importante che offrirà maggiori tutele per il nostro ecosistema marino, che in quasi tutto il tratto di costa jonico è quello maggiormente ricco di biodiversità e grotte marine.
Per questa ragione abbiamo accolto favorevolmente questa proposta di delibera, non senza sottrarci alla facoltà di offrire il nostro contributo. Innanzitutto rammentando, ancora una volta, come l’ampliamento coinvolgerà anche il tratto in cui è ancora presente, nonostante i proclami di questi cinque lunghi anni, lo scarico sotto costa della fogna. Un ossimoro plateale. E proponendo un emendamento per aggiungere alla delibera in votazione un punto con il quale dare indirizzo agli altri enti consorziati ad avviare, contestualmente all’ampliamento, la procedura di cambio della denominazione dell’Amp da “Area marina protetta di Porto Cesareo” ad “Area marina protetta di Porto Cesareo e Nardò”.
Una proposta di buon senso, nell’interesse della Città, che avrebbe rappresentato un primo e reale riconoscimento della legittimazione del nostro Comune all’interno della gestione dell’area marina. Il voto su questa proposta è stato contrario da parte dei Consiglieri di maggioranza, che per bocca di un loro rappresentante hanno addotto l’assurda motivazione dell’incompetenza dell’assise a dare questo indirizzo. Sarebbe bastato leggere qualche vecchia delibera proposta dall’opposizione tra il 2011 e il 2016 sulla liberazione dei Marò e approfondire l’art. 20 dello Statuto Comunale per evitare lo strafalcione e rendersi conto che lo stesso Statuto stabilisce in modo chiaro i poteri di indirizzo e controllo del Consiglio Comunale. Ma immaginiamo che sarà stata l’emozione dell’esordio. Altra motivazione, questa volta per il tramite del Sindaco, è stata quella dell’aver concordato la delibera con gli altri enti consorziati, come se una delibera si dia per approvata prima della sua discussione e votazione in aula.
In conclusione la maggioranza ha bocciato un emendamento costruttivo, che mirava a tutelare l’immagine della Città di Nardò e del Parco di Portoselvaggio da possibili appropriazioni turistico promozionali da parte di altri territori, peraltro come già accaduto nel recente passato. Sarebbe stato bello e finalmente giusto vedere che l’area marina protetta acquisisse nella sua denominazione Nardò, soprattutto alla luce di questo ampliamento al nostro mare, ma il rancore, le sterili polemiche e le continue prove di forza fanno perdere la bussola anche di fronte ad atti nel pieno interesse della Città.
I Consiglieri Comunali
Lorenzo Siciliano, Daniele Piccione, Carlo Falangone, Mino Frasca