Prendo atto in queste ore, ma non sorpreso più di tanto, della nomina di assessore al Turismo, Spettacolo e Politiche comunitarie data a Giuseppe Alemanno, candidato al consiglio comunale nelle ultime elezioni amministrative della nostra città e piazzatosi al 4° posto nella lista di Obiettivo Comune, dopo Prete, Manieri e Muci.
Una nomina aspettata da qualche settimana, quando cioè Manieri rassegnò le sue dimissioni.
Finalmente tutti i dubbi sono stati fugati. O forse no?
Restava infatti da chiarire il “misterioso” e quanto mai “strano e inaspettato” abbandono dell’incarico di Assessore da parte di Pantaleo detto Lelè Manieri.
Stai a vedere che c’è stata qualche manovra dietro a tutto questo, per mettere k.o. un sicuro ingresso in Consiglio Comunale come quello del sottoscritto?
No dai, non può essere, non si può arrivare a tanto.
Forse… In ogni caso lasciamo a tutti i cittadini i, leciti, dubbi in merito a questa spinosa vicenda. Sapete perché definiamo strano il tutto?
Perché proprio in quei giorni delle sopracitate dimissioni di Manieri, la Commissione Elettorale stava per depositare il verbale con l’esito definitivo del (ri)conteggio dei voti, ufficiale, durato ben 52 giorni dopo il voto (tenutosi nei giorni 3 e 4 ottobre) e che, udite udite, aveva ribaltato il verdetto delle urne, ovvero: Adriano Muci passato dal quarto al terzo posto, con 386 preferenze, e Giuseppe Alemanno dal terzo retrocesso al quarto, con 385 preferenze.
Un esito che ha scombinato tutti i giochi in casa Obiettivo Comune? Così saremmo portati a pensare e questo spiegherebbe le dimissioni arrivate tanto velocemente quanto inaspettatamente (anche per egli stesso) da Manieri, che tanto vantava quella delega. Il rammarico che provo purtroppo sta nel fatto che la buona politica in questa città è un bene raro e riservato solo a poche persone e che per fortuna, anche se poche, esistono; ma non rimaniamo per niente sorpresi invece perché i fatti nella sostanza hanno dimostrato di quanto sono capaci certe persone, che pur di rimanere attaccate alle poltrone e agli interessi non guardano in faccia nessuno, arrivando anche a violare il voto dei cittadini; infatti se quella delega doveva scorrere in ordine di preferenze prese dai candidati, non si spiega come mai dal secondo posto del dimissionario Manieri sia arrivata direttamente al 4° posto di Alemanno saltando appunto il 3° posto del sottoscritto; forse io non avevo i requisiti per assolvere egregiamente al compito di assessore?
Magari è così, ma perché nessuno, iniziando dal coordinatore della lista, tale Cesare Dell’Angelo Custode, non lo dice pubblicamente?
Quali sono i requisiti che Alemanno ha ed invece il sottoscritto no? Forse è perché quell’assessorato doveva essere “messo al sicuro” e nessuno meglio di due “assicuratori” come Manieri ed Alemanno poteva garantire ciò? Sarebbe bastato dire tutto dall’inizio evitando di offendere l’intelligenza di tante persone, che nel loro silenzio, nel frattempo, hanno conosciuto a fondo fatti e persone.
Detto ciò, come si dice: ai posteri l’ardua sentenza!
Adriano Muci