L’ Associazione Culturale Metoxè di Sannicola, da sempre in prima linea sulle tematiche sociali di uguaglianza e parità di genere, aderisce al movimento nazionale “ Stop Tampon Tax” che, come ormai noto è l’imposta sul valore aggiunto applicata sugli assorbenti, considerati nel nostro sistema beni di lusso.
La Presidente Simona Mosco ha fortemente voluto questa piccola ma significativa rivoluzione che rappresenta una vittoria culturale prima che economica. Un’ azione concreta per tutti i corpi femminili del suo paese, una battaglia di civiltà che deve riguardare tutti.
“ E’ assurdo che gli assorbenti siano paragonabili a qualsiasi altro bene di lusso come le sigarette, i gratta e vinci e gli alcolici, e che vengano ivati al 22% . L’attuale aliquota è discriminatoria! L’adesione alla campagna promossa da due donne, la consigliera comunale di Firenze Laura Sparavigna e dalla Presidente di “Tocca a noi” Lucrezia Iurlaro è un dovere, specie in questo momento storico dove la pandemia e la crisi economica hanno accentuato un divario che ha colpito principalmente noi donne. E’ apprezzabile che il governo abbia finalmente scelto di inserire nel programma la riduzione dell’iva , un passo importante che deve essere supportato da una campagna di informazione che incida sulla qualità dell’ intera comunità ”
Tutte le farmacie e parafarmacie di Sannicola hanno accettato con entusiasmo la proposta dell’ associazione Metoxè di vendere gli assorbenti con uno sconto simbolico corrispondente alla differenza tra l’iva al 22% e l’iva al 4%.
Infatti in questi esercizi commerciali si potranno acquistare gli assorbenti scontati del 18%.
Nel 2019 la Camera dei deputati ha approvato un emendamento al decreto fiscale dove l’iva, dal 22 è passata al 5 % per gli assorbenti compostabili e biodegradabili. Questi prodotti però rappresentano una minima parte tra quelli usati comunemente dalle donne.
“ Molte di noi non si sentono a proprio agio ad usare questi prodotti alternativi o semplicemente non li possiamo usare. Ciò che vogliamo è la libertà di poter scegliere del nostro corpo. Ma purtroppo oggi si parla ancora di povertà mestruale e cioè l’impossibilità economica di acquistare gli assorbenti nei giorni del ciclo. Le mestruazioni non sono una scelta motivo per cui nessuna donna deve essere penalizzata. In questa battaglia di civiltà e di equità che non riguarda solo il mondo femminile ma la dignità di tutti, noi ci siamo!”
“É importante parlare di mestruazioni” aggiunge “ed è fondamentale farlo negli spazi pubblici per poter rompere uno stigma ormai datato, abbattere l’ignoranza e sgretolare i pregiudizi che sono il vero problema della nostra società. Gli stessi pregiudizi coi quali siamo cresciute, che ci hanno portato a credere di essere nel peccato mistificandone la realtà. Dobbiamo pretendere di parlarne apertamente e non permettere a nessuno di far finta che le mestruazioni non esistano quando in realtà sono segno di fecondità, di vita”.