A seguito dell’arresto in flagranza di reato operato l’8 novembre u.s. di CALABRESE Gianluca, classe 1987, (censurato) della provincia di Lecce, trovato in possesso di Kg.1,165 di cocaina; classe 1969, di ROI Cristian, classe 1982, responsabili di detenzione ai fini di spaccio di kg.0,534 di cocaina, di kg.9,423 di hashish, di kg.0,504 marijuana, nelle prime ore della giornata di ieri 18 novembre, gli agenti della Squadra Mobile, unitamente al Commissariato di P.S., di Nardò, al Reparto Prevenzione Crimine di Lecce, alla Polizia Scientifica di Roma e di Lecce ed alle Unità Cinofile di Bari e Brindisi, in esecuzione di decreti di perquisizione delegata dalla Autorità Giudiziaria procedente all’interno dell’abitazione e di ogni immobile, terreni, luoghi e veicoli nella disponibilità e sequestro emessi dalla stessa, a carico dei due indagati già in stato di arresto, si sono recati a Nardò e Copertino, presso l’abitazione dell’indagato ROI Cristian.
Gli agenti, utilizzando anche un escavatore per l’attività di ricerca nei terreni nella sua disponibilità, rinvenivano:
1. all’interno di un bidone in plastica di colore bianco sotterrato ad una profondità di 80 cm circa, 43 panetti nastrati di colore verde scuro, contenenti hashish, per un peso lordo complessivo di oltre 43kg.
2. All’interno di un bidone in plastica di colore blu anch’esso sotterrato ad una profondità di 100 cm circa venivano rinvenuti 38 panetti nastrati di colore verde scuro, contenenti hashish, per un peso lordo complessivo di oltre 36 Kg.
Inoltre, veniva rinvenuto e sequestrato in uno degli immobili perquisiti una macchina conta soldi di recentissimo modello con all’interno ancora una banconota di 50 Euro.
Le operazioni di perquisizione e ricerca, anche presso l’abitazione di CALABRESE Gianluca, e a tutti gli immobili, terreni, luoghi e veicoli nella sua disponibilità, permettevano di sequestrare all’interno di apposite intercapedini nella murature degli edifici, artatamente e scientificamente dislocate in diversi locali degli immobili in suo uso:
1. una mazzetta di banconote vario taglio, chiuse con elastico, per un totale di Euro 6550; in una intercapedine della muratura frontale sala da pranzo;
2. Una mazzetta di banconote di vario taglio, chiuse con elastico, in una intercapedine muratura frontale del camino per un totale di Euro 2450,00;
3. una mazzetta di banconote vario taglio, all’interno cabina armadio camera da letto padronale, per un totale di Euro 4200,00;
4. Una mazzetta di banconote di vario taglio confezionate sottovuoto in una busta trasparente idonea, per un totale di 4500,00 Euro;
Per un totale di 17.700 euro in banconote di vario taglio, sicuro provento della loro illecita attività.
5. Due confezioni vuote di telefoni cellulari Apple iPhone 11; una confezione vuota di telefono cellulare Samsung; una confezione vuota di telefono cellulare LG K30;
6. una pressa meccanico/idraulica in ferro ed acciaio di colore rosso, da “20 tonnellate”, completa di pressometro, nel cortile posteriore e relativo confezionamento ;
7. numero 22 rotoli di nastro adesivo di vari colori, per l’imballaggio delle confezioni sia da un chilogrammo che da mezzo chilogrammo della sostanza stupefacente;
8. due dispositivi elettronico convenzionalmente commercializzato con il nome Jammer, che inibisce le comunicazioni wireless, il segnale GSM e il segnale GPS, completi di antenne;
9. una valigetta contenente dispositivo elettronico con quadrante Display, antenna, caricabatteria, utilizzato come cerca frequenze;
10. due custodie con due binocoli con ottica diversa; una potente torcia elettrica;
11. una “bilancia digitale di precisione”;
12. una scatola contenente un visore notturno con diverse cinghie di allaccio;
13. una macchina conta banconote; una macchina per il confezionamento sottovuoto della sostanza stupefacente; un Hard Dysk esterno; quattro chiavette USB; un sacchetto con circa un kg di elastici di colore verde; un rotolone di pellicola trasparente; sette pacchi di sacchetti in cellophane trasparente per sottovuoto, di varie misure;
Veniva inoltre rinvenuto e sequestrato diverso altro materiale ed apparecchiature elettroniche così come tanta altra cavetteria che, così come per i Jammer, venivano abitualmente ed illecitamente utilizzate per prevenire, eludere e/o disvelare anzitempo eventuali attività tecnica d’indagine da parte delle varie Forze di Polizia a carico dei due indagati già in stato di arrestato.