Ieri sera, nella sontuosa sala da pranzo del Convento dell’Incoronata, come ogni sabato Frate Augustino si è intrattenuto a cenare e a chiacchierare con i suoi selezionatissimi ospiti.
Notabili locali, accompagnati dalle rispettive consorti, tutte quante Gran Dame dell’ambita Confraternita del Crocefisso della Carità.
L’argomento principale e quasi assorbente della serata è stato Giovanni Battista Siciliano, classe 1948, figlio del più illustre Antonio, Capo d’Istituto di altri tempi, nonché nipote dell’omonimo avvocato, tra l’altro anche Sindaco di Nardò.
Gli acuti osservatori che, insieme a Frate Augustino, hanno dibattuto sul leader di Città Nuova, sono arrivati a rassegnare una conclusione che è sotto gli occhi di tutti ma solo pochi “illuminati” hanno la possibilità di vedere.
Parliamo di un fenomeno davvero singolare !!!
Mentre altri politici degli ultimi decenni che hanno avuto oltretutto ruoli più importanti di Giovanni Siciliano del calibro dell’ex assessore regionale all’agricoltura Enzo Russo, dell’ex Sindaco e Deputato della Repubblica Rino Dell’Anna e dell’ex Sindaco Antonio Vaglio non hanno lasciato alcun segno di loro nell’attuale scenario politico, Siciliano invece è andato ben oltre il riconfermato figlio Lorenzo.
Le ramificazioni della sua politica sono dappertutto ed anche nell’attuale maggioranza governativa.
Tutti quelli che stavano “sotto” la sua potestà e che erano considerati i suoi “agnuni della conza” oggi hanno ruoli cardini in tutto lo scenario politico.
Il primo “agnone della conza” di Giovanni è stato il candidato sindaco Mino Frasca, presidente della SGM ed oggi consigliere comunale.
Altro “agnone della conza” di Giovanni è stato il neo eletto assessore Lelè Manieri.
Non parliamo poi di Mino Natalizio.
Per assecondare le mire del giovane Natalizio, oggi melloniano di ferro, Giovanni pagò un prezzo morale altissimo.
(Vedasi Frate Augustino – Il peccato originale). Articolo
Altra creatura, cresciuta in Città Nuova che le diede i natali di Consigliera Comunale nel 2007, è Simona D’Ambrogio, ritornata in Consiglio Comunale con la Libra.
Per cercare di far entrare, nel 1998, il di lei padre in Consiglio Comunale, Giovanni spaccò il gruppo storico del movimento in due.
Insomma, tanti inutili sacrifici che si sarebbe potuto “sparagnare” in considerazione dell’evoluzione delle cose.
Altro personaggio, cresciuto in Città Nuova, è il riconfermato consigliere Daniele Piccione.
Secondo Frate Augustino e i suoi selezionatissimi ospiti, ci troviamo al cospetto di una questione politica singolare che andrebbe approfondita ed esaminata in tutte le sue angolazioni.