MOLESTIE OLFATTIVE E INQUINAMENTO IN ZONA MAGLIE, INTERROGAZIONE PAGLIARO: “SALUTE PUBBLICA A RISCHIO, ARPA E REGIONE INTERVENGANO”

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Mrs 

“Chiusi in casa, con le finestre sprangate, per difendersi dai miasmi che appestano l’aria: è la condizione in cui vivono i cittadini salentini della zona di Maglie, Scorrano, Sanarica, Melpignano, Muro Leccese, Bagnolo del Salento, Cursi, Castrignano dei Greci, Giuggianello ed altri comuni del circondario. Un problema ricorrente che si è acuito nei giorni scorsi e ha riacceso le proteste per una situazione invivibile che si trascina da lungo tempo. A nulla sono servite, finora, le denunce e gli esposti dei cittadini esasperati, costretti a vivere sotto una cappa di fetore di cui ancora non si conoscono origine e causa. 

Ed è proprio questo il punto: la mancata applicazione della legge regionale (32/2018) sul disturbo olfattivo, che prevede l’obbligo di individuare le sorgenti odorigene ed una minuziosa attività di controllo. Perciò ho presentato un’interrogazione urgente, indirizzata all’assessora all’ambiente Maraschio, affinché si attivino tutte le procedure del caso, mobilitando l’ARPA in un’azione mirata.  

Le concentrazioni di  PM2.5 rilevate ad esempio il 30 settembre scorso, attraverso le centraline Luftdaten della zona, hanno registrato valori allarmanti: oltre i 70 μg/m³ a Sanarica e oltre i 40 μg/m³ a Maglie e Scorrano, ben al di sopra del limite di tossicità per l’uomo stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in 25 μg/m³ al giorno.

Questi dati meritano un immediato accertamento e rapide azioni consequenziali da parte di Regione e ARPA, ed è quello che sollecito nella mia interrogazione, per dare finalmente ascolto e risposte al territorio, da cui giunge una pressante richiesta di far luce sull’origine di questo incubo che non è solo olfattivo. L’inquinamento rilevato è motivo di forte preoccupazione in un’area già gravata da un’alta incidenza di neoplasie, anche infantili, così come in tutta la provincia di Lecce che registra la presenza di tumori superiore alle medie regionali e nazionali. 

La situazione va chiarita e risolta una volta per tutte, per ridare serenità ad un’area tormentata sotto il profilo ambientale”.