IL TRIBUNALE DI LECCE ANNULLA CARTELLA DA 130.000 EURO

Il Tribunale di Lecce accoglie il ricorso del contribuente e le associazioni tuonano: “Basta lungaggini processuali, queste problematiche potrebbero facilmente essere risolte con maggior dialogo tra Fisco e contribuente”.

Il Tribunale di Lecce, con sentenza n.1899/2021 (passata in giudicato nei giorni scorsi), ha annullato una cartella di pagamento da oltre 130.000 euro relativa a contributi previdenziali Inps per gli anni 2002 e 2003. Il motivo?… I contributi erano già stati pagati dal contribuente.

Esprime grande soddisfazione l’Avv. Salvatore Donadei, Presidente di Camera Civile Salentina e Coordinatore Regionale Camere Civili di Puglia il quale evidenzia “Siamo contenti del risultato raggiunto dal nostro associato, l’Avv. Matteo Sances e dal suo assistito che finalmente è uscito da un incubo durato quasi tre anni ma non possiamo non evidenziare il nostro disappunto per una causa che non sarebbe mai dovuta nascere. Sarebbe bastato infatti un po’ di buon senso da parte degli enti per prendere atto dell’estrema illegittimità delle pretese a carico del cittadino.  Da tempo Camera Civile Salentina lavora anche insieme ad altre associazioni per sensibilizzare le istituzioni verso un rapporto diverso tra cittadini e Inps, improntato verso maggior trasparenza e dialogo”.

Interviene sul punto anche il Presidente di Partite Iva Nazionali (PIN), il Dott. Antonio Sorrento, il quale sottolinea come “Questa sentenza deve far riflettere in quanto la vicenda si sarebbe potuta risolvere direttamente con il lavoro degli uffici, soprattutto ascoltando le richieste del contribuente e senza la necessità di adire alcun giudice.  Ci tengo a ribadire, inoltre, come in modo del tutto ingiustificato il dialogo tra Amministrazione e contribuenti avvenga sempre con grande difficoltà. È uno strano modus operandi che caratterizza l’attività degli Uffici che non giova né all’ente impositore né al contribuente il quale è costretto ad agire in giudizio. In questo caso, poi, non dobbiamo dimenticare che il contribuente in questione è anche una partita iva e tutto ciò non fa assolutamente bene al nostro tessuto produttivo. Soprattutto in questo periodo le partite iva dovrebbero essere tutelate e trattate come delle risorse mentre ciò non avviene”. 

Da non trascurare, infine, il fatto che il Tribunale di Lecce ha condannato sia l’Inps che il concessionario della riscossione al pagamento delle spese legali che ricadranno purtroppo su tutta la comunità.

È auspicabile, dunque, che si possa prestare maggiore attenzione a queste dinamiche, per evitare di far gravare sui contribuenti le lunghe e costose tempistiche processuali, con tutte le conseguenze del caso, ed evitare spreco di risorse pubbliche intasando, senza una valida giustificazione, la macchina processuale.