Il figlio non ci sta all’attacco al padre dal profilo facebook mascherato e risponde con un post.
“SI CHIAMA DIGNITÀ E GUAI A CHI LA TOCCA
Mi ero imposto il silenzio, in questo periodo elettorale.
Mi ero imposto di non aprire bocca, per mille motivi, per via del ruolo sindacale che ricopro.
Ma quando si toccano i sentimenti e la famiglia, tutto passa in secondo piano, mi tirate per la giacca ed io, quindi, da oggi non taccio più.
Ed ecco che, questo silenzio si rompe, sperando che passi in fretta questo periodo in cui sto assistendo a fatti, racconti, vicende, esperienze in cui prevalgono ipocrisie e falsità, ricatti e meschini tradimenti, promesse velleitarie sulla pelle di chi spera, offese, svilimento del pensiero (laddove un pensiero possa esserci).
L’offesa facile, quella che si compra tanto al kg, oggi è la primaria arte di una parte politica avvezza solo al depauperamento dell’essere, per fare prevalere l’IO, quell’IO che equivale ad una forma imperatrice e dittatoriale in cui la sudditanza vige come principio.
Passerà son sicuro e, quando passerà, sarà bellissimo vedere il FINALE.
Perché Dio esiste ed è grande e la sua giustizia, sulle persone vili e perverse, stolte e immonde e “senza palle”, prevarica su quella terrena.
Ora, più che Nardò Centro, già da domani, vedremo di farla Nardò Diversa.”