Avevo tanta stima e tanta fiducia, pensavo che lei fosse interessato al bene dei suoi cittadini, ma con grande delusione, devo dire: “MI SONO SBAGLIATA!!!”
Anche Lei non parla, non risponde alle lettere raccomandate che le vengono inviate e si associa a tutti i suoi dipendenti dai quali non si riesce mai a sapere come si stanno svolgendo le cose riguardo la pratica urbanistica ormai diventata di abuso edilizio di “A-B-C” nell’ortale adiacente al mio.
Le ripeto ancora una volta “è un mio diritto esserne a conoscenza!”
Telefoni all’Ufficio e non rispondono, telefoni al Dirigente e non risponde. L’emergenza sanitaria Covid poi li ha messi proprio a loro agio! Si sbrigano pratiche senza tenere conto del protocollo. Perché?
Ciò che c’è tra “A-B-C” non ci riguarda, sono fatti loro. A me non interessano e non dovrebbero interessare nemmeno all’Ufficio tecnico perché “non si può vendere la pelle dell’asino, prima che si possegga l’asino”.
Piuttosto l’Ufficio sia leale e faccia il proprio dovere: eseguire la Sentenza del TAR unico documento, atto esecutivo legale e valido. Chi lo vieta?
Prima di avere la Sentenza del TAR mi recai dal Dirigente e feci presente che era stato avviato Ricorso al TAR di Lecce e che “A-B-C” continuavano a fare i loro comodi. Il Dirigente mi rispose che avrebbe aspettato la Sentenza del TAR prima di rilasciare qualsiasi altro documento. Il giorno dopo, invece, rilasciò a C il condono per aver aperto abusivamente la finestra in porta con accesso al terrazzo di A-B e sul quale aveva già innalzato un muro alto due metri tutto intorno a quel terrazzo. Siamo nel 2017. Quando si vuole, si fa tutto e subito! Ci sono così cittadini di serie A e cittadini di serie B per non dire altro.
Deve sapere che i Carabinieri da me invitati e intervenuti sul cantiere riconobbero l’abuso.
Dopo tre anni finalmente arriva la Sentenza del TAR Sezione di Lecce n. XXX/2018 che
– Accoglie il Ricorso e annulla TUTTI gli atti comunali impugnati
– CONDANNA alle spese processuali il Comune di Nardò
– CONDANNA il Comune di Nardò, in persona del Sindaco, al pagamento, in favore della parte ricorrente, delle spese processuali liquidate in complessivi Euro 1000,00 (mille/00) oltre accessori di legge. (Devo dire che solo questo è stato eseguito)
– ORDINA al Sindaco pro tempore, cioè a Lei, di dare mandato all’Ufficio amministrativo di ESEGUIRE la Sentenza.
Lei intanto, caro Sindaco, ha pagato o pagherà le spese processuali con i SOLDI dei CITTADINI, quando si sarebbe potuto evitare il tutto se l’Ufficio avesse fatto il suo dovere di sorvegliare e bloccare tempestivamente i lavori all’inizio come da documenti in mio possesso.
La Sentenza del TAR è così chiara e precisa “Tutto deve tornare allo stato abitativo originario”.
Ma si continua a tergiversare, non si fa il proprio dovere.
Il TAR mi dà ragione e annulla tutto quanto è avvenuto prima del 2018.
Poi a Settembre 2018 segue l’Ordinanza 382 dell’Ufficio Area funzionale 1 che prende atto e recepisce la Sentenza del TAR che annulla tutti gli atti comunali impugnati. L’Ordinanza inoltre revoca l’AGIBILItà del locale. Segue il DINIEGO di un’altra pratica presentata da “A-B-C”. Ma che vogliono altro?
Intanto A-B affittano il locale privo di agibilità, C affitta l’appartamento di sua proprietà e si serve del terrazzo sottostante di proprietà A-B tramite la porta aperta. Troppo comodo!
Ma in che mondo siamo? Devo dire che a volte ho la sensazione di trovarmi in una città senza guida, senza Legge, dove ognuno fa i propri comodi e tutti sono consenzienti e tutti si lavano le mani!
Mi chiedo ancora quanto tempo passerà prima che qualcuno senta il senso del DOVERE e concluda questa vicenda incredibile e vergognosa!
Sono quasi 7 anni, troppo tempo è trascorso!
Chiedo ancora una volta a Lei, primo Cittadino e primo responsabile di quanto accade nel suo Comune, di intervenire e mettere fine a questa situazione!
Esigo una risposta!
Intanto ognuno faccia le sue deduzione e considerazioni!
(Lettera firmata)