-Gallipoli- Flavio Fasano, a Gallipoli candidato sindaco avversario dell’uscente Stefano Minerva, lo aveva definito “un fatto gravissimo”. Oggi, ultimo giorno utile per presentare le liste per le elezioni comunali, la Commissione elettorale mandamentale ha dapprima obbligato Fasano e il suo staff a cambiare i loghi delle proprie liste entro due ore, pena la ricusazione delle stesse. Il motivo? I simboli scelti sono stati ritenuti dalla commissione elettorale troppo identificabili con la città. Nei simboli delle cinque liste di Fasano compaiono infatti foto di monumenti e luoghi della città bella (castello, fontana, grattacielo, torre e faro). Fasano ha difeso strenuamente quelle grafiche, accusando la commissione di aver «artefatto la norma che quando parla di “simboli propri del Comune” NON si riferisce a parti della città (campanili, torri, castelli, ecc.) ma solo ai simboli araldici (gonfalone, stemmi, ecc.)». Polemica comunque rientrata in poche ore, nonostante lo staff di Fasano avesse comunque prontamente realizzato dei loghi di «riserva». Che non è stato necessario utilizzare poiché la commissione elettorale del Comune di Gallipoli è tornata sui suoi passi accettando le liste inizialmente presentate dall’avvocato ed ex sindaco della città.