PANIFICATORI: PERCHÉ DOBBIAMO PAGARE LO SMALTIMENTO DELL’ACQUA SE QUELLA CHE USIAMO RESTA NELL’IMPASTO?

L’acqua con cui si crea la massa per i prodotti da forno assorbe tutta l’acqua ed i panificatori artigiani pugliesi salgono sulle barricate: “noi non smaltiamo quasi nulla nella rete fognaria; dunque abbiamo diritto alla riduzione dei costi”.

L’assunto da cui partono i fornai per avanzare la propria richiesta ad Aqp è questo: “siccome l’acqua che utilizziamo finisce tutta nell’impasto, non è giusto pagare la quota per il servizio di fognatura e depurazione”.
A scrivere a nome degli operatori di Puglia è il vicepresidente della Federazione italiana panificatori-pasticceri ed affini (Fipa), responsabile per l’Italia meridionale. Il responsabile ha esaminato attentamente le fatture pervenute dalle aziende federate ed ha riscontrato che tutti i panificatori sono soggetti al pagamento, a tariffa intera, della quota fissa per la fogna e la depurazione, e la quota variabile per le stesse voci.
“Ma poiché nella panificazione il consumo dell’acqua non è pari al suo smaltimento nella rete fognaria – spiega il vicepresidente, il neritino Franco Antonio Muci – non riteniamo equa l’applicazione delle tariffe a costo pieno”.
Muci spiega che solo una minima parte dell’acqua, meno del dieci per cento, viene riversata nella fognatura. Il rimanente novanta per cento di viene “trasformato”. Mescolata nell’impasto dei prodotti da forno, infatti, l’acqua è quasi totalmente utilizzata.
“In rappresentanza dei panificatori della Puglia – conclude Muci – chiedo che l’Aqp esamini la possibilità di applicare a tutti gli artigiani pugliesi una riduzione dei costi delle voci, pari al 90% della tariffa”.