“L’annuncio dell’incarico per redigere il progetto da candidare a finanziamento per ultimare il restauro e rendere fruibile l’ex pretura sarebbe stato pienamente condivisibile se fosse passato da una pubblica consultazione sul destino di quel bene architettonico nel cuore del nostro borgo antico”.
Un concorso di idee aperto a tutti non solo su ciò che sarà dell’ex Pretura, su ciò che ai neretini piacerebbe diventasse, ma soprattutto sulla possibilità che tutti i tecnici offrissero la loro migliore proposta, proprio come accade nelle Città normali. Proposi ciò già ad Ottobre 2018. Una proposta che cadde nel vuoto, come tutte le altre del resto. Qui, invece, funziona così: i tecnici sono sempre gli stessi (guarda caso tutti “pigiatori” di like delle gesta social di Mellone e i suoi o, nel 70% dei casi, candidati nelle liste a sostegno del sindaco uscente), non esiste alcun processo partecipativo in cui la comunità possa esprimere la propria idea e i giovani possano discutere del futuro dei beni comuni e la tanto decantata trasparenza divenuta ormai una barzelletta che qualcuno ha persino avuto il coraggio di scrivere sul proprio manifesto elettorale. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque. Per Mellone e la sua banda vale sempre il principio del “comandiamo noi”.
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale