Ieri il nostro Giorgio Carcagni ha inoltrato agli uffici comunali un’istanza di pubblicazione, in formato aperto e aggiornato, dell’elenco dei beni immobiliari del Comune, completi delle loro dimensioni, destinazioni ed, eventualmente, cessione a terzi.
Il caso della cessione alla Guardia di Finanza dell’edificio dell’ex Istituto Agrario, ci ha spinto infatti a chiederci quanti e quali altri immobili pubblici rischiano di essere sottratti a un uso condiviso e inclusivo.
All’indomani di questa devastante epidemia di Covid, dopo più di un anno di surrogati digitali, ciò da cui veramente vorremmo ripartire sono gli spazi “fisici”: spazi di aggregazione, di cittadinanza attiva, di svago, di studio, di progettazione dal basso. Serve una pianificazione urbana che incentivi gli spazi d’aggregazione di una generazione, la nostra, che porterà a lungo le ferite della prolungata mancanza di socialità. Sarà così che torneremo alla vita: non solo noi, ma anche i tanti edifici pubblici della nostra città.
Collettiva Nardò