E’ di qualche giorno fa la notizia, comunicata sulla pagina Facebook del Comune di Nardò, della destinazione a sede della Guardia di Finanza (per ben 99 anni) dell’immobile dell’ex Istituto Agrario, un edificio a due piani con un terreno di quattromila metri quadri.
La rivitalizzazione e la rigenerazione degli immobili inutilizzati o sottoutilizzati sono sempre un buon investimento per le amministrazioni, ma dovrebbero anche essere parte di un piano lungimirante di benessere sociale. La disponibilità crescente di spazi e la necessità di riconvertire strutture pubbliche rimaste inutilizzate può e deve favorire la nascita di luoghi di sperimentazione, di socialità e di aggregazione, di espressione culturale e di impiego del tempo libero.
Vorremmo un’amministrazione che, prima di ridestinare le risorse, si interessi alle esigenze dei cittadini e delle associazioni che operano nel territorio. La ricerca di soluzioni a interessi collettivi non può essere frutto di valutazioni personali, ma necessita obbligatoriamente di una consultazione pubblica.
Per questo motivo sosteniamo l’appello di Diritti a Sud per un progetto di recupero della scuola Agraria preesistente, che diverrebbe un polo di formazione agricola e agrotecnica. La progettazione di questi spazi non deve concentrarsi solo sulla ristrutturazione fisica, ma soprattutto sul suo valore sociale e di ripristino delle aree periferiche.
Non sarebbe bello i nostri spazi fossero davvero pubblici, anche nella scelta del loro utilizzo?
Collettiva Nardò