Garantire protezione sociale a tutte le fasce della popolazione, riqualificare gli spazi di aggregazione, salvaguardare il patrimonio produttivo e culturale. Questi gli obiettivi del progetto “I care”, con cui la Caritas Diocesana Nardò Gallipoli e l’Ambito Territoriale Sociale n. 3 intendono sostenere la comunità di Boncore e il benessere di tutti coloro che vivono nella frazione neretina.
Nei giorni scorsi, infatti, il coordinamento istituzionale dell’Ambito ha approvato la richiesta della Caritas di “sposare” il progetto, decidendo contestualmente un sostegno di 20 mila euro all’anno per le attività e i servizi previsti. L’attivazione di “I care” è legata alla locazione alla Caritas da parte del Comune di Nardò degli immobili della ex scuola elementare e dell’ex istituto Cram a Boncore. Del coordinamento istituzionale fanno parte Maria Grazia Sodero, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Nardò e presidente dello stesso coordinamento, e gli assessori ai Servizi Sociali degli altri Comuni dell’Ambito, cioè Silvia Tarantino (Porto Cesareo), Ines Cagnazzo (Leverano), Concettina Bongiorno (Seclì), Caterina Dorato (Galatone) e Pierluigi Nestola (Copertino).
L’intervento vuole essere una risposta alle criticità economiche e sociali di questo periodo in questo contesto, peraltro aggravate dalla pandemia. Boncore è un territorio molto vasto, caratterizzato da una bassa densità abitativa e da situazioni di vulnerabilità. La Caritas, anche grazie al suo servizio di ascolto, ha potuto verificare molteplici situazioni di disagio, di precarietà lavorativa, di isolamento sociale. Mai più soli gli abitanti di Boncore, dunque, per questo il progetto contempla una serie di azioni concrete che vanno dai servizi di protezione sociale alle attività di contrasto della dispersione scolastica, dai servizi di orientamento alle iniziative di recupero e riqualificazione degli spazi di aggregazione, infine dagli interventi per tutelare le specificità in ambito agricolo e caseario alla realizzazione di eventi nell’ambito di un turismo lento, inclusivo e sostenibile. Sono già in fase di allestimento una biblioteca e un museo multimediali, un centro di ascolto (che sarà gestito da don Fabrizio Rizzo, parroco della chiesa locale), un ambulatorio medico (dotato di defibrillatore). Nodo di tutto il progetto è la famiglia, in tutte le sue componenti, dai bambini agli anziani.
“Mai più soli gli abitanti di Boncore – dice l’assessore Maria Grazia Sodero – un luogo che ha peculiarità territoriali, economiche e sociali sulle quali la pandemia sta pesando più che altrove. Nell’ambito di uno sforzo importante che l’amministrazione comunale ha compiuto negli ultimi anni per rompere ogni tipo di isolamento della comunità di questa frazione, abbiamo ritenuto di affiancare questa preziosa collaborazione con la Caritas. Sono convinta che le attività e i servizi previsti dal progetto costituiranno un sostegno concreto su tante criticità e anche un modo per animare un contesto in difficoltà”.
“L’obiettivo – spiega il direttore della Caritas don Giuseppe Venneri – è intervenire con incisività in un’area che paga già determinate caratteristiche territoriali e demografiche. Su cui, peraltro, la pandemia sta agendo gravemente. In questo momento solidarietà e sussidiarietà sono strumenti irrinunciabili perché nessuno venga lasciato solo. Boncore ha bisogno di un sostegno di questo tipo, che siamo ben felici di garantire grazie a questa stretta collaborazione con l’Ambito Sociale n. 3 e con il Comune di Nardò”.