Ciò che nelle ultime ore sta venendo a galla a proposito del Comune di Nardò è quanto meno agghiacciante. Le notizie riportate dai media riguardanti interi faldoni scomparsi e trafugati dall’Ufficio Elettorale di via Ingusci ci lasciano interdetti e quasi increduli.
Se il caso “firme false” ci sembrava grave, ancora più grave ci sembra il presunto inquinamento delle prove che la stampa riporta, con la sottrazione di numerosi fascicoli che sarebbero stati utili all’inchiesta della Magistratura, tra l’altro perpetrata da qualcuno che aveva con sé il pass per accedere agli uffici.
Ciò che urge, in questo momento, è una secca smentita da parte del sindaco Mellone: esca allo scoperto, dica che non ne sa nulla. Non alimenti i sospetti e i terribili scenari prospettati da quanto emerge in queste ore: sarebbe gravissimo se il Comune di Nardò fosse interessato da dinamiche così opache e poco chiare. Risponda alla città, il sindaco Mellone: dichiari immediatamente la sua estraneità ai fatti e dissipi tutti i dubbi intorno in questa vicenda.
I cittadini di Nardò non possono avere dubbi su un’azione così scellerata, una vera e propria frode ai danni della Città oltre che della Magistratura: Mellone parli ai cittadini e spieghi con la sua viva voce che dalle parti di Palazzo Personé c’è qualche lestofante che organizza di questi raggiri. Almeno per questa volta, la smetta con gli slogan, la smetta di sminuire i suoi avversari, e metta da parte le faziosità per parlare con il cuore in mano ai neretini.
Mi meraviglio pure che i consiglieri comunali di maggioranza, ma anche di opposizione, non sentano l’obbligo morale di chiedere con forza di riferire in Consiglio Comunale. Questo lo chiedono i cittadini, non la Magistratura. Se Mellone continuerà a tacere, è bene che dia le proprie dimissioni da sindaco.
Comunicato stampa
Pierpaolo Losavio – Candidato Sindaco