Infrastrutture fisiche e soprattutto infrastrutture digitali perché “la banda larga è fondamentale per un’impresa che vuole insediarsi e crescere”.
E poi cessione del credito di imposta, azzeramento dell’Ires per i primi tre anni, investimenti per incentivare una produzione di idrogeno e altre fonti rinnovabili, e far sì che le Zone economiche speciali non rimangano monadi chiuse in se stesse ma garantiscano delle best practices che possano ‘contagiare’ anche le aree circostanti.
Sono alcune delle proposte di potenziamento delle ZES per il Mezzogiorno, istituite dal Dl Sud del 2019, che il Movimento 5 Stelle ha illustrato oggi alla Camera in una conferenza stampa organizzata da Soave Alemanno, insieme a Filippo Scerra e la senatrice Grazia D’Angelo.
Il tutto partendo in ogni caso da una governance che comprenda necessariamente anche il nuovo ministero della Transizione ecologica, in modo che ogni investimento fatto nell’ambito delle ZES venga modulato anche in base al proprio impatto ambientale: “siamo nella fase progettuale delle ZES e abbiamo il dovere di inserire una misura di transizione ecologica – ha spiegato Soave Alemanno – E’ fondamentale mettere il tema transizione non solo nelle attività produttive ma anche farla diventare una transizione del nostro pensiero. Abbiamo fortemente desiderato il Mite e chiediamo che venga inserito una figura di questo ministero nella struttura commissariale”.
“A maggior ragione perché oggi si celebra anche la Giornata mondiale della terra – aggiunge poi la Alemanno – per noi è fondamentale pensare che l’idea di sviluppo da oggi in poi debba essere accompagnata da una transizione ecologica. Le risorse del pianeta non sono infinite e noi siamo solo di passaggio, non possiamo pensare di rubare alle generazioni future un pianeta come quello che abbiamo trovato”.
Per questo, nella definizione dei progetti per le Zone economiche speciali così come in tutti quelli del Pnrr in arrivo, “ogni volta che abbiamo un’idea dobbiamo comprendere quale è l’impatto sull’ambiente, sul pianeta e sulle generazioni future, e solo in base a quanto impatto e a come riusciremo a bilanciare l’effetto che porta in detrazione le risorse del pianeta per poi avere un beneficio di ritorno, potremo sapere se stiamo agendo oppure no. Le risorse non sono infinite ed è nostro dovere porre l’attenzione nel metterle in buon uso”. Il Mezzogiorno in questo senso può allora configurarsi come inedito motori trainante di questo nuovo sviluppo: “Voglio immaginare che la gente del Sud abbia insita la volontà di tutelare queste risorse che fino a oggi hanno rappresentato una delle fonti principali di introito, per cui abbiamo il dovere di tutelare e rispettare l’ambiente pensando a uno sviluppo produttivo, che è comunque giusto che il Sud abbia, per cercare di rilanciarci nel panorama nazionale”.
Soave Alemanno
Commissione Attività produttive e Finanze | Camera dei Deputati
Membro della Giunta delle elezioni
Membro del comitato etico di condotta
Gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle