Esistono momenti in cui spogliarsi del proprio “ego” è utile per concentrarsi meglio su situazioni emergenziali che colpiscono e feriscono un’intera popolazione.
In Italia le amministrazioni comunali “si rimboccano le maniche” ed intervengono a sostegno di tutte le attività commerciali per risolvere il pagamento della Tari e della Tosap, tasse che più incidono sulle tasche di chi cerca in tutti i modi di ripartire. Si confrontano, cercano soluzioni reali ed immediate come erogazione di contributi a fondo perduto, piani straordinari di misure finanziarie o l’azzeramento dei pagamenti. A Nardò invece, la montagna partorisce il topolino: l’amministrazione crea un sito e-commerce per le attività commerciali neretine, già sponsorizzato a dicembre e rilanciato a Pasqua…vuoto e fermo!
Invece di giocare a fare i futuristi, in una condizione di assoluta emergenza economica, penso sia necessario guardare in faccia la realtà e trovare soluzioni immediate, che possano ridare lavoro e dignità a migliaia di famiglie.
La verità è che l’assessorato al commercio mostra un’assoluta inadeguatezza nel fronteggiare tematiche di assoluta priorità e un comportamento di totale disinteresse nel dare ascolto a imprenditori, artigiani e commercianti neretini.
Questa poteva essere la vera occasione per individuare e attivare a loro favore quei finanziamenti a fondo perduto o, quantomeno, assicurare loro agevolazioni e sospensioni dei pagamenti e avviare tavoli programmatici per il rilancio della nostra economia cittadina.
Purtroppo ascolto e concertazione non fanno parte della politica della nostra amministrazione.
Non viviamo in una rappresentazione teatrale, ma in una realtà in cui i lavoratori e gli imprenditori più penalizzati dalla crisi occupazionale provocata dalla pandemia, gridano aiuto.
Mino Frasca – Candidato Sindaco