Si è tenuta nel pomeriggio di ieri la riunione della Consulta comunale della pesca per discutere del Codice di condotta Pesca-Ambiente, una iniziativa che fa parte del progetto Bandiere Blu, il riconoscimento che la Fondazione per l’educazione ambientale (FEE) assegna ogni anno alle località marine e agli approdi turistici che si distinguono per la qualità delle acque, la pulizia delle spiagge, le strutture turistiche e i servizi offerti. In particolare, il Codice è destinato a tutti i “capobarca” che svolgono la loro attività nel pieno rispetto dell’ambiente. Una conferma del ruolo significativo che i pescatori possono avere nella tutela dell’ambiente e della qualità delle risorse marine.
Il Codice, sul presupposto che il mare è da sempre per l’uomo fonte di civiltà, benessere ed equilibrio ambientale, impegna i pescatori: a rispettare scrupolosamente le norme vigenti in materia ambientale (quali l’osservanza del fermo pesca, l’esclusivo uso delle attrezzature di pesca consentite e la salvaguardia di tutte le specie marine protette); a rispettare l’ambiente e il mare, promuovendo la sensibilità ambientale fra tutti gli operatori e gli utenti del mare; a diffondere i valori culturali legati al mare e all’attività peschereccia, anche attraverso iniziative di pesca-turismo; a non disperdere in mare rifiuti di ogni tipo; a raccogliere i rifiuti pericolosi, quali gli oli usati e le batterie esauste, utilizzando gli appositi contenitori dislocati nel porto; ad assumere comportamenti precauzionali diretti ad evitare conseguenze dannose per l’ambiente; a segnalare alle autorità preposte ogni evento che potrebbe causare incidenti ecologici; a collaborare alle campagne ed iniziative ambientali degli enti preposti alla tutela del mare e delle coste.
I componenti della Consulta, presieduta da Marcello Peluso, dopo ampia discussione hanno condiviso i contenuti del Codice di condotta e l’hanno sottoscritto con l’impegno a rispettarlo in ogni sua parte.
“La Consulta – dice l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – ha condiviso il contenuto del Codice e lo ha approvato con convinzione. È un insieme di buone prassi e comportamenti intelligenti che, a prescindere dall’iter per la Bandiera Blu, sono importantissimi per un approccio corretto del mondo della pesca con il mare e l’ambiente in generale”.
“Chi vive di mare – aggiunge il consigliere comunale con delega alla pesca e alla valorizzazione delle risorse del mare Giuseppe Verardi – deve essere il primo a farsi carico della sua tutela. Le “regole” contenute nel Codice sono già imperativi per la stragrande maggioranza dei nostri pescatori, ma aver sottoscritto questo documento è comunque un atto di buon senso. Complimenti ai pescatori neretini”.
“Noi cerchiamo sempre di svolgere la nostra attività nel pieno rispetto dell’ambiente – sottolinea anche il presidente della Consulta Marcello Peluso – e vogliamo avere un ruolo importante nell’ambito di un territorio maturo dal punto di vista ambientale, che tutela le sue risorse e che ha un rapporto sano con il contesto che ci circonda”.