“Siamo soddisfatti che finalmente si ponga fine ai disagi che i residenti in zona Penta, a Nardò, erano costretti a subire da ormai 50 anni. Il mio impegno in Regione è sempre stato costante su questa istanza e sono felice che si stia arrivando alla risoluzione del problema”.
Lo afferma il vicepresidente del consiglio regionale ed esponente del M5s, Cristian Casili, che negli anni passati si è interfacciato con Aqp e ha rivolto delle interrogazioni all’assessore competente dell’epoca, Giovanni Giannini, in cui chiedeva quali azioni intendesse avviare la Regione, per il tramite di Aqp, per dotare il complesso condominiale in zona Penta di una adeguata infrastruttura idrica e fognaria, per prevenire le perdite di acqua e per permettere ai cittadini di pagare gli effettivi consumi di acqua e non per la risorsa idrica dispersa.
Le abitazioni di cui parla il vicepresidente del consiglio regionale sono alimentate con due soli allacci alla rete idrica dell’acquedotto, dai quali si dirama una rete di tubi ormai vecchia e fatiscente, che presenta ingenti perdite idriche. Di conseguenza la riduzione della portata d’acqua non consente di approvvigionare gran parte dei condomini. Quando gli edifici furono costruiti dallo Iacp, Aqp si oppose alla presa in gestione della rete idrica e fognaria, in quanto i tronchi dell’acquedotto erano stati realizzati in materiale di ghisa di circa 55 millimetri, non conformi agli standard dell’ente. Da allora persistono le criticità.
“Le 88 abitazioni, destinate a persone prevalentemente anziane, con basso reddito e in condizioni economiche disagiate – prosegue Casili – continuano a essere alimentate da queste tubazioni ormai completamente arrugginite, con enormi problemi anche da un punto di vista sanitario. Da anni i residenti denunciano perdite idriche, con una dispersione di acqua che va a gravare sulle loro tasche. Per risolvere definitivamente il problema è fondamentale che si crei una nuova rete idrica che consenta ai cittadini interessati di poter disporre di un proprio allaccio e contatore a ridosso dell’abitazione servita – conclude il vicepresidente – al fine di dotare il complesso condominiale di una adeguata infrastruttura idrica e fognaria, anche per prevenire le perdite di risorsa idrica e per permettere ai condomini di pagare gli effettivi consumi di acqua e non anche per la risorsa idrica che viene dispersa”
Cristian Casili
Vicepresidente del Consiglio Regionale