Poco fa ho ricevuto da parte del presidente del Consiglio Comunale, un tizio che in questi anni si è contraddistinto per fede di ferro al suo capo e assoluta mancanza di imparzialità, una nota con la quale vengo velatamente minacciato a non convocare più la commissione di controllo e garanzia praticamente su qualunque argomento perché, a dire del su indicato personaggio, gli ordini del giorno della commissione da me presieduta non sarebbero di competenza della commissione stessa.
In particolare l’ultimo, che prevede la verifica della posizione del segretario generale nella doppia veste di controllore e controllato in quanto responsabile anticorruzione e dirigente del settore finanziario. Un’anomalia tutta neretina che già il collegio dei revisori dei conti ebbe modo di evidenziare a Dicembre scorso, chiedendo la sostituzione del dirigente-segretario, senza alcun esito.
Un recente parere del Ministero dell’Interno è molto chiaro sulle competenze della commissione di controllo e stabilisce che alla stessa commissione “… è demandato il controllo politico sui risultati dell’amministrazione e la verifica sull’attività di governo, sulla programmazione e sulla pianificazione delle attività, sui risultati e sugli obiettivi raggiunti..”
Il sodale di Mellone che mi invia la nota in questione dovrebbe ben sapere che in passato questa stessa commissione, presieduta dall’attuale sindaco, si è riunita in spregio a qualunque forma di regolamento, discutendo argomenti di competenza persino dell’ente provincia, con la partecipazione ai lavori delle sedute di soggetti esterni all’apparato amministrativo. Il tutto pur di fare di un articolazione del Consiglio Comunale un uso politico a vantaggio di chi sbraitava ed urlava allo scandalo anche di fronte al dispendio di un foglio di carta in più rispetto al dovuto.
È l’ennesima volta che ricevo note del genere, con inviti più o meno espliciti “a farla finita” con l’attività di questa commissione che i miei colleghi, all’unanimità, mi hanno chiesto di guidare. Sarà l’ennesima volta che risponderò per le rime a queste umiliazioni del senso delle istituzioni. Vigliacchi tentativi di sospendere la democrazia e la legittima attività di controllo dei Consiglieri Comunali componenti della commissione.
Tengano bene a mente un concetto, dalle parti di palazzo personé: io non mi fermo, neppure per un attimo. Nonostante i mille ostacoli, gli sgambetti continui e le bassezze di certa gente che appare, ancora una volta, puerilmente timorosa della trasparenza. Compio, ancora una volta, il mio dovere, quello per cui sono stato votato. Che piaccia o meno ai signor sì di palazzo!
Lorenzo Siciliano