Sono iniziati da qualche giorno gli interventi di manutenzione straordinaria e di restauro della fontana del Toro di piazza Salandra, che ha appena compiuto 90 anni.
Uomini e mezzi della ditta Vitale Restauri di Nardò, su progetto degli architetti Giovanni De Cupertinis e Katja Maaria Huovinen, sono lavoro per restituire antica dignità scultorea e funzionalità a uno dei simboli della città, motivo identitario e d’orgoglio per generazioni di neretini.
In cosa consistono gli interventi? Innanzitutto, si sta procedendo con una pulitura delle superfici, poi con una serie di azioni mirate di consolidamento superficiale e stuccatura (previa rimozione delle parti ammalorate), quindi con operazioni di riadesione e protezione. Per quanto riguarda l’impianto idrico, verrà ripristinato il circuito originario che immette l’acqua nella vasca centrale superiore e verranno sostituite le tubazioni danneggiate (compresi gli ugelli per il getto proveniente dalle teste di medusa). È previsto anche il rifacimento dell’impianto d’illuminazione non più funzionante con l’installazione di apparecchi a Led ad immersione. Infine, a lavori conclusi, sarà stilato un organico programma di manutenzione riguardante la pulizia della vasca, la revisione delle superfici e l’ispezione dell’impianto idrico e dell’impianto elettrico.
“Come abbiamo promesso in occasione del suo novantesimo compleanno – ricorda il sindaco Pippi Mellone – la fontana del Toro torna all’antico splendore, recuperando dignità e decoro. Detto, fatto. I lavori sono iniziati, con il parere favorevole della Soprintendenza, che ringrazio per la consueta disponibilità, e adesso non vediamo l’ora che finiscano. Per noi le promesse hanno un valore, soprattutto se fatte sulla sorte di uno dei simboli della città, come in questo caso. Ognuno di noi, me compreso, è sentimentalmente legato a questa fontana e poterla rivedere bella e funzionante come in passato, sarà davvero emozionante. Ma anche questo 2021 è un anno di lavoro e di cantieri e, in rapida successione, di emozioni e di soddisfazioni ne conosceremo parecchie”.
La fontana monumentale del Toro di piazza Salandra fu realizzata nel 1930 su disegni e modello dello scultore Michele Gaballo e consegnata alla città in concomitanza dell’inaugurazione a Nardò della conduttura dell’Acquedotto Pugliese (28 ottobre 1930). La sua realizzazione fu il sigillo simbolico all’arrivo in città dell’Acquedotto. Si decise di collocarla addossata al transetto della chiesa di S. Domenico, rimasto spoglio a seguito dell’abbattimento di alcune botteghe compiuto qualche anno. Da allora, la fontana, unitamente a otto fontanine in ghisa installate negli stessi giorni, distribuisce acqua pubblica per tutti i cittadini.
L’opera è nata per “celebrare” le origini di Nardò, che secondo la leggenda fu fondata lì dove un toro, scavando il terreno con lo zoccolo, fece sgorgare l’acqua. Dopo aver preparato i disegni e un modello in gesso, la fontana fu commissionata il 3 ottobre 1930 alla ditta leccese “F.lli Peluso” da realizzarsi in pietra artificiale (cromofibrolite), ad imitazione del marmo di Trani, in perfetta sintonia con lo spirito autarchico che il regime fascista perseguiva. Diciassette anni dopo, l’amministrazione comunale, nella seduta del 26 agosto 1947, deliberò all’unanimità l’approvazione del preventivo di spesa per i lavori di restauro, presentato dallo stesso Michele Gaballo e pari a 55 mila lire, dando allo stesso l’incarico dell’esecuzione. Un altro intervento è stato completato nel 2000. Una delle due anfore del prospetto, circa un anno fa, è stata lievemente danneggiata da alcuni adolescenti ed è tuttora sottoposta a restauro. Ora, un nuovo intervento generale di restauro dell’opera.