Si festeggia anche a Nardò San Sebastiano, patrono della Polizia Locale. L’amministrazione comunale e il corpo di Polizia Locale, che ha 155 anni di vita, hanno organizzato per domani, mercoledì 20 gennaio, una cerimonia che prevede alle ore 9:30 il raduno del Corpo in piazza Salandra, l’alzabandiera e la deposizione di una corona presso la stele commemorativa dei caduti in guerra.
Alle ore 10:30, nella chiesa del Carmine, ci sarà la messa officiata da Sua Eccellenza mons. Fernando Filograna, vescovo della diocesi Nardò Gallipoli. A seguire i saluti del sindaco Pippi Mellone, dell’assessore alla Polizia Locale Nadia Manieri, del presidente del Consiglio Andrea Giuranna. Quindi il comandante, il tenente colonnello Cosimo Tarantino, farà la relazione annuale dell’attività del Corpo. La giornata si concluderà con il conferimento di alcuni riconoscimenti agli agenti.
Tutti i momenti previsti si svolgeranno nel massimo rispetto delle norme anti-Covid19.
“Faccio gli auguri al nostro Corpo di Polizia Locale – dice l’assessore Nadia Manieri – che svolge un compito molto delicato e difficile. Il virus, in questo ultimo anno, ha ulteriormente complicato una responsabilità già gravosa, ma nello stesso tempo ha dimostrato che i nostri agenti in divisa sono all’altezza, sia nella quotidianità che nell’emergenza, con competenza e discrezione. È fondamentale, però, non lasciarli soli, dimostrando cultura delle regole e offrendo collaborazione e dialogo. Del resto, noi cittadini condividiamo con la Polizia Locale le aspettative di una città bella, civile e sicura”.
San Sebastiano martire fu comandante dei pretoriani durante l’impero di Diocleziano, attorno al 300 d.c.. Fu impegnato nell’assistenza e nell’aiuto di poveri e bisognosi e contribuì alla conversione del Prefetto di Roma e di illustri magistrati e ufficiali dell’esercito. Scoperto mentre dava sepoltura ai Quattro Coronati (i Santi Claudio, Nicostrato, Castoro e Simproniano), fu sottoposto a un processo sommario e condannato a morte mediante il supplizio delle frecce. Durante la notte, i cristiani che si recarono a recuperare la salma per la sepoltura si accorsero che Sebastiano era ancora vivo, lo prelevarono da lì e si presero cura di lui. Riacquistata miracolosamente la salute dopo le cure di una nobile romana, per testimoniare la propria fede, si recò nel tempio di Ercole dove Diocleziano stava officiando un rito pubblico. Arrestato e condotto all’Ippodromo del Palatino, fu ucciso a bastonate: una delle forme più umilianti di pena capitale usata solo per gli schiavi. San Sebastiano è stato assunto a protettore di diverse corporazioni fra cui quelle dei mercanti di ferro, degli arcieri e degli archibugieri. Si ritiene che questo legame con le armi abbia favorito il patronato sui vigili urbani che, appunto, ne celebrano la festività il 20 gennaio, giorno del martirio. San Sebastiano è stato proclamato Santo Patrono delle Polizie Locali d’Italia con bolla pontificia del 10 maggio 1957 da Papa Pio XII.