“Perché l’amministrazione comunale avvia oggi, sostanzialmente a fine mandato, la costruzione del Pug?”. Se pensate che questa domanda sia opera nostra, vi sbagliate. È un’ammissione di colpa di Pippi Mellone. Il 13 gennaio, dopo la dichiarazione di assenza di trasparenza amministrativa che abbiamo promulgato con un video, la pagina FB del Comune di Nardò e il suo Ufficio Stampa hanno annunciato che pensano di avviare il PUG con procedure di partecipazione da parte dei cittadini, in ritardo macroscopico, praticamente a fine mandato.
Tutto questo senza che vi sia stata una delibera di giunta che approva l’atto di indirizzo. A Nardò dal 2016 non si governa con le delibere ma con gli annunci stampa. La comunicazione detta legge al posto della giunta, del consiglio, degli organi competenti.
Dopo il proclama, notando che mancano le modalità di partecipazione, abbiamo visitato il sito pug.nardo.Puglia.it: è fermo al 2011. Chi ha deciso che parte il PUG? L’ultimo atto di indirizzo approvato è quello della giunta Risi nella delibera n. 495 del 27.12.2013 che destinava ben 250 mila euro per l’attuazione ed era centrato sulla riqualificazione dell’esistente, evitando nuovo consumo di territorio.
Chi sa cos’è il PUG (piano urbanistico generale), sa anche che con questo proclama l’amministrazione uscente tenta di camuffare goffamente una delle tante mancanze gravi che ha collezionato, troppo presa a modificare d’imperio l’assetto cittadino senza mai coinvolgere la popolazione, in funzione della bassa propaganda.
Ora, dopo 5 anni di lavori pubblici fatti alla bell’e meglio, Mellone arriva a pubblicizzare il PUG partecipato come una concessione divina. La maggior parte delle persone non sa, infatti, che il processo DEVE essere partecipato PER LEGGE.
Ciò che Mellone annuncia è una specie di pre-consultazione (senza alcun valore) al vero processo di redazione del PUG che chissà quando comincerà. Mellone e co. sanno che il ritardo non è giustificabile (abbiamo perso 5 anni!) e per avviarlo non bastano certo un comunicato stampa, un 6×3 e un post su Facebook.
Ora, con il campanello d’allarme delle prossime comunali, assistiamo a un costante ammorbidirsi dei toni. Dopo aver quotidianamente avvelenato i pozzi attraverso ogni mezzo di comunicazione possibile, inclusi i rari consigli comunali in streaming, assistiamo alla vestizione da agnellini. Noi per fortuna non crediamo agli asini che volano.
Nardò Bene Comune