COSTI TELEFONIA, DAL 2017 CONTINUI AUMENTI. NEL 2020 UNA CIFRA ESORBITANTE: 366.071,40 EURO.
Il Comune di Nardò, dal 2017 ad oggi, ha visto una costante lievitazione dei costi per la telefonia fissa. Il motivo? Non è dato saperlo.
Nessuna risposta formale è mai giunta durante i Consigli Comunali per l’approvazione dei diversi bilanci. Silenzio. Solo qualche volto imbarazzato di fronte agli interventi dell’opposizione che in questi anni ha sempre rimarcato la gravità di questo enorme esborso di denaro per i servizi di telefonia. Anzi, in verità, un tentativo di giustificazione c’è stato. Ad opera dell’assessore al bilancio, il quale affermò come i costi della telefonia fossero oggetto di aumenti per via del maggior numero di telefonate dei dipendenti comunali che “con la nuova amministrazione lavoravano di più”. Se non si specificasse che la sede in cui si affermò questo delirio fosse il Consiglio Comunale, chi legge penserebbe in modo naturale ad una location tra Zelig e Scherzi a parte.
Una vicenda questa che, oltre a rappresentare il modo disastroso di amministrare l’ente e la visione irriguardosa dei fondi pubblici, smentisce in maniera plateale una delle tante promesse-chiave fatte dal Sindaco Mellone durante la sua campagna elettorale: ridurre i costi della telefonia comunale. Così come per la tassa sulla spazzatura, per l’IMU e per l’IRPEF, Mellone ha dimostrato di essere un evidente mentitore ed un pessimo amministratore. Promettere ai cittadini di ridurre le tasse e i costi di determinati servizi per poi aumentarli a elezioni fatte e a poltrona ottenuta: questo è accaduto.
I numeri parlano chiaro e sono scritti sugli atti. Per i servizi di telefonia nel 2017 vengono spesi 226.065,40 euro, nel 2018 244.495,13 euro, nel 2019 294.223,83 ed infine, nel 2020 366.071,40 euro. Un aumento, in tre anni, di ben 140.000 euro! Una montagna di denaro che dovrebbe, quanto meno, farci avere le più veloci connessioni internet esistenti al mondo. Ed invece non è stata sufficiente neppure a garantire il buon funzionamento delle connessioni internet nelle scuole elementari e medie di competenza comunale, per la didattica a distanza e didattica integrata a distanza, con i docenti costretti ad utilizzare dei modem di loro proprietà per poter svolgere le lezioni in modo continuativo.
Ma quanto ci stanno al telefono gli inquilini di palazzo? E la compagnia che scelgono sarà forse quella del conte Dracula?
Paghiamo la bellezza di trentamila e cinquecento euro al mese per telefoni fissi ed internet. Ma non era quello attuale, il Sindaco che doveva portare i costi delle utenze telefoniche uguali a quelli che pagano tutti i comuni mortali nelle civili abitazioni, cioè tra i 30 ed i 50 euro ad utenza?
Un’ennesima chiacchiera sulla pelle dei neretini!
Lorenzo Siciliano
Consigliere Comunale
Presidente VII Commissione – controllo e garanzia