Il potere logora chi non ce l’ha, diceva un illustre esponente della politica del passato. Sarà vero? Ma siamo così sicuri che, nella società attuale, le Istituzioni che sono così attente al rispetto delle regole non siano rappresentate da persone dominate dal “super io”?
È mai possibile che gli organismi rappresentativi dell’avvocatura abbiano bisogno di attendere l’esito dei giudizi su questioni relative all’interpretazione della legge, sul doppio mandato o sulla candidabili, senza fare un preventivo esame della posizione personale, al fine di non porre in imbarazzo un’intera categoria che oggi legge sui giornali “De Mauro incandidabile alla guida dell’Ordine”, ed in un recente passato leggeva le battaglie sul doppio mandato di altri illustri Colleghi?
L’imbarazzo è di chi ha votato e di chi non lo ha votato questo o quel candidato, ciò è lapalissiano. La propria istituzione di categoria, che ha avuto tanti padri illustri, è davvero inadeguata ad interpretare questa fatidica legge 247/2012?
Le Istituzioni hanno bisogno di essere rappresentate con senso di responsabilità e con senso di legalità. Eleggiamo candidati in candidabili ed abbiamo quindi una realtà istituzionale viziata perché la legge (quella in vigore) ha posto dei paletti per garantire un ricambio ed evitare accentramento di ruoli in poche persone.
Un richiamo al senso di responsabilità di tutti, ma questa volta il richiamo forse è il caso di farlo a chi siede in prima fila e non alla base, alla quale negli ultimi anni sono stati chiesti sacrifici e che oggi, peraltro, si trova a dover superare un debito di credibilità con la magistratura e con le forze sociali del Paese.
Un accorato appello al senso di responsabilità per il presente ed il futuro. Comportiamoci dando l’esempio agli occhi di chi si affaccia alla professione ed a chi vorrebbe iniziare, magari seguendo gli esempi del passato e di illustri Maestri Avvocati.
Avv. Salvatore Donadei
Presidente Camera Civile Salentina e Coordinatore Camere Civili di Puglia