GIANNI PELLEGRINO – DOPO IL COITUS INTERRUPTUS DELLA CAMPAGNA ELETTORALE PARTITA E FINITA TROPPO PRESTO, ESCE QUALCUNO DEL PD

“Con la candidatura di Tony Falangone sembrava che sul fronte del centro-sinistra fosse tutto definito, mentre a seguito della sua rinunzia si deve ricominciare”. Intanto appare certo che il delegato si batterà ancora per la presenza del simbolo sulle schede elettorale. Un “ostacolo” alla creazione di ampie alleanze?

I tempi corrono, ma del tempo prezioso già si è perso. Forse è mancata una strategia politica, così come più volte ho fatto notare all’interno del Pd. Questo sarebbe dovuto essere uno dei punti cardine per costituire una coalizione identitaria intorno ad una piattaforma programmatica, ma si è lasciato portare a rimorchio nelle estenuanti riunioni di una ipotetica coalizione di più forze diverse, di non poche delle quali non si sapeva se già avessero liste formate ma solo i simboli o, addirittura, niente.

Da alcune si è cercato lealmente di individuare candidature di sindaci, puntando opportunamente a candidature delle società civile, ma, purtroppo, si è visto che non regge per il venir meno dei designati candidati. Ora subito dietro l’angolo ci aspetta la lotta elettorale. Cosa fare? Le forze del centro-sinistra dovrebbero riposizionarsi nella naturale collocazione e perseguire un’intesa basata su linee programmatiche portanti e alternative. Su questo si è pienamente disponibili.

Contemporaneamente si deve lavorare per trovare il candidato sindaco guardando a tutto campo negli ambienti del centro-sinistra sia militanti sia sostenitori, garantendo ogni tipo di appoggio per affrontare la campagna elettorale. Questa volta il Pd può essere essenziale per un coordinamento di queste forze, che sono consapevoli che la città di Nardò merita altro tipo di gestione amministrativa e più identitaria e più unita coalizione di altre che si vanno costituendo.

Giovanni PELLEGRINO
delegato nazionale pd