Il pensiero che l’amministrazione guidata dal Sindaco Mellone avesse una certa repulsione nei riguardi della CULTURA ci era venuto.
In realtà non avremmo mai immaginato che Mellone arrivasse a rigettare la firma per la
permanenza a Nardò di un servizio che da oltre 50 anni ha fatto crescere numerose generazioni di ragazzi.
Il Sindaco …..di tutti (il messaggio che vuol far passare) in realtà il Sindaco di tutti quelli che obbediscono al suo pensiero, quasi come avviene in Corea del Nord con Kim Jong, ha deciso che per i cittadini Neretini la crescita culturale, che avviene per molti ragazzi attraverso la lettura di libri, romanzi, incontri culturali con autori, sia da abolire in dispregio a tutte le regole democratiche che hanno ispirato i nostri Padri Costituenti.
Il danno è maggiormente deleterio perché colpisce tutti quei ragazzi che, per diversi motivi non possono contare sulla famiglia per soddisfare il loro desiderio di conoscenza.
Certo la crescita culturale e la crescita delle coscienze può rappresentare un percolo!
La cultura non è di visibilità immediata come lo è l’asfalto intorno la circonvallazione cittadina! È inutile investire in cultura, chi se ne accorgerebbe, anzi, può rappresentare uno spreco ed un pericolo! Forse i divulgatori che oggi prestano questo servizio non sono ammaestrati o …ammaestrabili a
svolgere quel ruolo!
Una cosa è certa, la nostra città, sta attraversando un periodo buio e povero dal punto di vistademocratico oltre che culturale.
L’ auspicio è che il Sindaco si ravveda e apponga la sua firma sul documento programmatico
d’intesa con la Regione perché il Centro Servizi Culturali venga rinnovato per i prossimi 5 anni.
Pierpaolo Losavio