“Un commento al vetriolo sul suo profilo Facebook”
Manifesti già affissi, incessante comunicazione, tam tam dei suoi sostenitori artatamente organizzato per indurre persino i più scafati della politica a credere al radicamento e al consenso diffuso di questo sindaco!! E invece il numero di voti ottenuti alle ultime regionali dall’attuale amm.ne sono addirittura inferiori al passato, e di radicata e diffusa resta solo la pubblicità ossessiva di una Nardò che non esiste.
E allora? I neretini devono decidere se parole, manifesti, slogans sono per loro più importanti della crescita reale del loro paese. Devono decidere se il loro sindaco deve sentire il dovere di sforzarsi di interpretare i loro bisogni e le loro aspettative, trovare le soluzioni per la crescita della comunità che gli è stata affidata, o invece può sentirsi in diritto di preoccuparsi solo di ciò che è funzionale alla sua visibilità e alla sua carriera politica.
Insomma i cittadini devono decidere se devono continuare a vivere nel paese dei balocchi (Piazza Salandra in versione pacco natalizio ne è un allegorico esempio), oppure se vogliono guardare in faccia la realtà e prendere atto di ciò che è diventata Nardò con questa amm.ne. Milioni di euro riversati esclusivamente sulle strade, non riuscendo questo sindaco a farsi interprete di nessun’altra delle tante esigenze di una comunità che vuole crescere. E ciononostante per ogni strada riqualificata e oggetto di selfie ce ne sono tante altre abbandonate e dimenticate, dietro una rotatoria curata ci sono erbacce che in altri posti invadono strade e marciapiedi, dietro un toro in bellavista c’è il degrado del nostro centro storico, sporco e invaso da escrementi di piccione.
E in tempi di covid?! Un sindaco che pensa basti farsi un selfie mentre distribuisce davanti alle scuole le mascherine, perchè i genitori non realizzino che all’inizio dell’anno scolastico non si è invece preoccupato di prevenire i prevedibili assembramenti di giovani studenti alla fine delle lezioni. O che spera che la cittadinanza abbia dimenticato che nulla egli fatto durante l’estate per evitare quei pericolosi assembramenti di ragazzi nella piazzetta di Santa Caterina ridotta a un discobar, o in quella di Santa Maria ridotta a una grande affollatissimo ristorante-bar. E come non bastasse, un sindaco che oggi, pur di reclamizzare a tutti i costi il suo addobbo natalizio (completamente inadatto ad una piazza storica e artistica come la nostra), annuncia in pompa magna l’accensione delle luminarie natalizie determinando di fatto l’ennesimo pericoloso assembramento, in piena emergenza covid. Dimostrando coi fatti che per il suo tornaconto elettorale questo Sindaco è disposto a rischiare anche la salute dei cittadini.
Nardò ha bisogno di un sindaco attento, che si preoccupi della salute, del benessere e della crescita della sua comunità, di migliorare la qualità dell’ambiente e della vita. Nardò ha bisogno di crescere! Il decoro, la cultura, Il turismo, l’economia e lo sviluppo urbanistico hanno bisogno di crescere. La coesione sociale, la solidarietà, il senso civico, il controllo del territorio!!!
Dove sono tutte queste cose nell’attività amm.va di Mellone?
L’ unica opera importante, come la riqualificazione del lungomare (ma si badi, con tre milioni di euro di nostri soldi, che pagheranno le generazioni future), questo sindaco, da perfetto uomo solo al comando, ha ritenuto di avviarla senza un minimo di programmazione e lungimiranza, senza alcun confronto con cittadini, esercenti, residenti, insomma senza quella coopianificazione che in materia urbanistica è ormai imprescindibile, perché un intervento risulti funzionale ed utile. Un ‘opera che avrebbe potuto migliorare la fruizione del lungomare per i tanti neretini e turisti che da mattina e sera vi passeggiano e corrono, e magari incentivare la mobilità dolce, giacchè si è deciso di realizzare una pista ciclabile, ma che invece, per paura di scelte impopolari, il sindaco lascia a doppio senso di circolazione, cosicchè pedoni e ciclisti respireranno il gas di scarico delle tante auto in continuo transito.
Un cantiere aperto irresponsabilmente in piena stagione estiva, che ha messo in ginocchio la bellezza della nostra costa, facendoci apparire agli occhi dei turisti che ci hanno visitato come un paese sciatto in cui regnano disordine e improvvisazione. Un cantiere che per un mero calcolo elettorale continuerà a tenere imballato il nostro lungomare… guarda caso fino alle prossime elezioni.
Certo, i tempi lunghi dell’opposizione non incoraggiano (almeno per ora) chi vuole uscire da quest’incubo.
I personalismi e l’autoreferenzialità di alcuni prevalgono, pur di imporre il nome del proprio candidato sugli altri, come se gli errori puntualmente commessi in ogni campagna elettorale non lasciassero traccia, continuando ad ignorare che poi quel nome dovrà andare al vaglio dell’elettorato, che ha già dimostrato di non essere più disposto a votare un candidato che non gradisce, o da cui non si sente rappresentato, a costo di disertare le urne.
Ci vorrebbero umiltà e autocritica. E con po’ di buona volontà forse è ancora possibile creare un fronte unitario, vincente, che abbia Nardò come unica preoccupazione!!!