AVERE STOFFA, 18 DISOCCUPATE IMPARANO A RIADATTARE I CAPI D’ABBIGLIAMENTO

Partono domani, mercoledì 16 settembre, a Nardò e Casarano le attività formative di Avere stoffa, progetto che coinvolge l’Associazione di Formazione Globale (AFG) – capofila – oltre al Comune di Nardò e al Centro Anti Violenza (CAV) “Melograno”. Si tratta di un progetto che prevede percorsi formativi rivolti a 18 donne disoccupate con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e ogni forma di discriminazione. Obiettivo specifico è favorire l’incremento dell’occupazione e la partecipazione al mondo del lavoro con interventi di contrasto alle discriminazioni. Il percorso è finalizzato a formare 18 tecnici con il rilascio della qualifica professionale di “tecnico dell’esecuzione e riadattamento di capi d’abbigliamento”, attraverso 600 ore complessive di cui 240 di work – experience e stage presso aziende del settore tessile della provincia di Lecce. Le 18 donne partecipanti sono tutte provenienti dai comuni dell’Ambito Sociale n. 3, di cui Nardò è capofila. Le lezioni d’aula e di laboratorio si svolgono nelle sedi formative previste, site a Nardò e Casarano. Il progetto è stato finanziato nell’ambito dell’avviso n. 1/2018 PO FESR-FSE PUGLIA 2014-2020 e, più in generale, dell’attività di contrasto alle discriminazioni che la Regione Puglia porta avanti da anni.

“È un progetto dalla forte valenza simbolica – spiega l’assessore ai Servizi Sociali e presidente del coordinamento istituzionale dell’Ambito n. Maria Grazia Soderoperché rende la formazione e il lavoro strumenti di superamento delle differenze e di contrasto alle discriminazione. Ma ha soprattutto una portata reale, dal momento che 18 donne attualmente disoccupate avranno la possibilità di fare un percorso di formazione estremamente utile in un territorio dove il tessile e la moda sono componenti importanti del comparto artigianale e produttivo”.

AFG, che si occupa di formazione su tutto il territorio regionale, gestisce diverse attività formative nell’area dello “svantaggio” (case di reclusione, ragazzi vittime della dispersione scolastica, disoccupati di lunga durata, giovani “net”) e della formazione continua per l’aggiornamento e la riqualificazione dei lavoratori. Attraverso quest’ultimo progetto, in particolare, si sta cimentando per l’inclusione sociale di donne svantaggiate.

“Non possiamo che essere soddisfatti per aver raggiunto gli obiettivi di progetto – dice Sergio Tolomeo, presidente di AFG – e devo aggiungere che grazie all’elevata disponibilità di accoglienza da parte di numerose aziende del territorio esistono ottime possibilità di fornire alle donne una “esperienza sul campo” che sia garanzia di valorizzazione e sviluppo delle competenze, utili all’inserimento nel mondo del lavoro”.