Torna l’evento del cuore dei neretini. Venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 settembre, l’atrio del chiostro dei Carmelitani (corso Vittorio Emanuele) ospita “I Guardiani del Tempo”, la terza edizione del fortunato progetto formativo grazie al quale il Comune di Nardò nel 2018 ha partecipato al bando “Città che legge” (iniziativa del Centro per il libro e la lettura del Mibact e di Anci) risultando vincitore per l’area Sud.
Il Comune di Nardò e la compagnia TerramMare Teatro presentano un’edizione finalizzata al recupero di tre episodi che hanno fondato il valore umano degli abitanti di Nardò e della loro città. Il primo racconta uno dei primi insediamenti preistorici presenti nel parco di Portoselvaggio con una scrittura che nasce in collaborazione con Silvia Strafella del Museo della Preistoria di Nardò; il secondo narra il terremoto del 20 febbraio 1743 da un racconto scritto dall’architetto Giovanni De Cupertinis; il terzo, infine, è un racconto scritto da Alessandra Greco, guida storica del Museo della Memoria e dell’Accoglienza, che parla del periodo in cui gli ebrei dopo la seconda guerra mondiale hanno trovato ospitalità a Santa Maria al Bagno. I tre episodi saranno messi in scena dagli attori Agostino Aresu, Pietro Pizzuti e Roberto Adriani. Il progetto è coordinato da Silvia Civilla. Ad accompagnare i racconti ci saranno i bambini del laboratorio teatrale di TerramMare. Un’unica rappresentazione per ogni serata metterà insieme i tre racconti episodi.
È un’edizione inevitabilmente condizionata dall’emergenza sanitaria da Covid-19, per questo l’ingresso sarà consentito ad un massimo di 100 spettatori a sera e solo su prenotazione. Tutti dovranno indossare la mascherina e all’ingresso del chiostro sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea. Per informazioni e prenotazioni sono disponibili i numeri di telefono 0833 602222, 348 6722242, 320 8949518 e 389 6847435. L’inizio delle rappresentazioni è previsto per le ore 21.
“Questa – spiega l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto – è un’edizione dei Guardiani del Tempo molto particolare, ma allo stesso tempo speciale. Abbiamo voluto fortemente mantenere l’appuntamento con quello che ormai è l’evento del cuore dei neretini scegliendo una versione a pubblico ridotto e con tutte le prescrizioni anti-Covid, attraversando questa crisi con buon senso e coraggio. Questi tre episodi raccontano il valore umano dei neretini e consentono ancora una volta di riportarci alla dimensione familiare del racconto, ai legami, a piccoli e grandi fatti della nostra storia, che facciamo rivivere. Non più, gioco forza, le dimensioni intime delle corti, ma un unico contesto che ci consentirà di rispettare le distanze. “I Guardiani del Tempo” ha una forza magnetica, un evento originale nella forma e nella sostanza, un viaggio profondissimo nella nostra identità e che unisce una comunità intera, una delle cose più belle che abbiamo ideato e fatto crescere in questi 4 anni sul fronte culturale”.
I Guardiani del Tempo è l’evento nato da L’arte di raccontare: i guardiani del tempo, progetto formativo in grado di insegnare a leggere ad alta voce e utile a riscoprire la bellezza dei libri. Nelle due prime edizioni del 2018 e del 2019 le corti del centro storico si sono trasformate in piccoli palcoscenici a cielo aperto, luoghi intimi dove ascoltare storie che vengono da lontano. I partecipanti al laboratorio teatrale condotto da Silvia Civilla, hanno “scavato” nei propri ricordi e nelle storie personali, nel proprio albero genealogico e nei legami familiari, mettendo giù episodi inediti, che l’aiuto degli attori professionisti ha reso “raccontabili”. Ogni piccola vicenda è diventata dunque “protagonista” e ha contribuito all’affresco di Nardò e della comunità neretina. Questa è l’unicità di un progetto come I Guardiani del Tempo e anche la sua forza. Anche quest’anno la “magia” del ricordo e delle storia si è ripetuta, ma il palcoscenico sarà diverso: non più le corti, piccole e inadeguate in tempi di Covid, ma l’atrio del chiostro dei Carmelitani, che potrà accogliere 100 spettatori a serata e garantirà il rispetto delle distanze. Ancora una volta i narratori e i bambini saranno per tutti “i guardiani del tempo”.